Lo scorso 6 dicembre un capo ultras della tifoseria della Juventus è stato arrestato per un cumulo di condanne, definitive, che supera i 13 anni di reclusione. Nei giorni scorsi, però, il milanese Loris Giuliano Grancini – leader dei Vikings – ha vinto una partita giudiziaria disputata davanti al Tar del Piemonte: i giudici hanno annullato gli otto anni di Daspo che gli erano stati inflitti, lo scorso marzo, dalla questura di Torino.
Difficilmente dal carcere otterrà il permesso di andare allo stadio, ma potrà dire che i giudici amministrativi, con un ragionamento in punta di diritto, gli hanno dato ragione su un punto: le condotte che gli erano addebitate, e le denunce per istigazione a delinquere e oltraggio alle istituzioni per i suoi post su Facebook, non rientravano tra quelle censurabili con il Daspo.
Fra le vicende che hanno portato all’arresto di Grancini spicca un tentato omicidio avvenuto il 5 ottobre 2006 in piazza Morbegno, a Milano.
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