Grande commozione, questa mattina, nella chiesa parrocchiale del Santo Volto, a Torino, ai funerali di Bea, la ‘bimba di pietra’, come era stata chiamata per la malattia rarissima che aveva trasformato il suo corpo come un’armatura rigida e che ne causato la morte, mercoledì scorso, a 8 anni. Centinaia di persone hanno partecipato al rito funebre celebrato dal parroco don Mauro Giorda; c’era anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Molti i pupazzi deposti vicino alla piccola bara bianca coperta da un cuscino di rose bianche. “Quel che conta – ha detto don Giorda – è che non sia di pietra il nostro cuore. Beatrice con il suo, colmo d’amore, ci ha illuminato”.
Durante la funzione è stato letto uno scritto dell’arcivescovo di Torino, mons.Cesare Nosiglia. “E’ un lutto che colpisce tutti. La scomparsa di questa bambina, la sua malattia rara ricordano a tutti noi che la vita è un mistero profondo. La breve esistenza di Bea, la sua storia travagliata hanno suscitato, a Torino e in tutto il mondo, solidarietà e attenzione; hanno provocato tanta gente a pregare – ha aggiunto mons.Nosiglia – e a compiere gesti concreti di carità. Questi sono segni di quella ‘tenerezza di Dio’ che ci accompagna sempre, nella sofferenza come nella gioia e nel ritrovarci fratelli”.
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