Revocare gli arresti domiciliari alla ‘pasionaria’ No Tav Nicoletta Dosio, perché la donna se ne approfitterebbe per fare propaganda al movimento evadendo di continuo. Questo è uno degli argomenti che compaiono in alcuni atti indirizzati alla Procura di Torino al tribunale nell’ambito del processo terminato oggi con la condanna dell’attivista a 8 mesi di reclusione. A diffondere le carte è stato il movimento No Tav. “La revoca della misura cautelare in atto, insomma – si legge nella richiesta rivolta al gip il 28 novembre dai pm Antonio Rinaudo e Marco Gianoglio, con il visto del Procuratore Armando Spataro – oltre che costituire uno strumento razionale per interrompere una ritualità mediatica finalizzata alla propaganda delle ragioni della ‘militanza anti-Tav’, corrisponderebbe ai parametri previsti dalla legge ed esonerebbe gli organi di polizia giudiziaria da attività impegnative e prive di reale effetto”.
Il gip ha dato parere negativo e il Procuratore Spataro ha fatto ricorso al tribunale del riesame, che si pronuncerà il 20 dicembre.