“Nei locali della Città della Salute di via Cherasco a Torino non c’è presenza di fibre di amianto respirabili libere. Quindi non ci sono assolutamente rischi per la salute. Già oggi sono sede di strutture sanitarie, e la direzione aziendale ha confermato come eventuali interventi di rimozione non abbiano carattere di urgenza perché si tratta di una situazione costantemente monitorata dal Politecnico di Torino”. Lo ribadisce l’assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta, oggi a Roma per motivi istituzionali. Questa affermazione era stata già letta oggi in Consiglio regionale in risposta a una interpellanza dell’azzurro Gian Luca Vignale.
Nella risposta letta dall’assessore Augusto Ferrari, essendo Saitta impegnato nei lavori della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, si ricorda come “gli edifici che compongono l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute risalgono agli anni ’30, e all’atto della loro costruzione ebbero un importante impiego di manufatti contenenti amianto”. Nel corso degli ultimi 20 anni e soprattutto nell’ultimo triennio “l’azienda – spiega Saitta – ha svolto un aggiornamento del censimento dei manufatti contenenti amianto, ha avviato cantieri per la bonifica delle zone maggiormente a rischio, e i rimanenti edifici sono monitorati costantemente da uno dei pochi enti terzi accreditati, il Politecnico di Torino”.
“E’ in fase di pubblicazione – aggiunge – un decreto ministeriale per il finanziamento del censimento e della bonifica dell’amianto nelle strutture pubbliche. La Città della Salute di Torino ha già contattato il ministero per conoscere le modalità per la presentazione delle richieste di finanziamento, e confida di poter usufruire di fondi straordinari per avviare le bonifiche rimanenti”.