Per la prima volta in Italia è stato effettuato con successo alle Molinette di Torino un intervento, su un paziente sottoposto a trapianto polmonare, utilizzando la Jet ventilation. Mentre con i ventilatori tradizionali la ventilazione del paziente avviene attraverso il canale del broncoscopio rigido,che però è anche canale di lavoro, la nuova tecnica consente di tenere separate le due operazioni di ventilazione e di intervento chirurgico con vantaggi sui tempi e la sicurezza dell’intervento.
Con la Jet ventilation la ventilazione ad alta frequenza (jet) può essere perfettamente effettuata e monitorata in un paio di condotti di piccolo diametro (circa 2 millimetri) posizionati a fianco del canale di lavoro che risulta così continuamente libero per le procedure necessarie in comfort e sicurezza. “E’ un’applicazione innovativa – spiega la dottoressa Elisabetta Cerutti che l’ha utilizzata in anestesia generale – che permette di effettuare in contemporanea, in un broncoscopio rigido o un laringoscopio modificati, ventilazione e procedure broncoscopiche e chirurgiche.” L’intervento è stato eseguito dal pneumologo Paolo Solidoro a causa di una sopraggiunta patologia tracheale in un paziente, trapiantato di polmone, che presentava una particolare difficoltà della gestione rianimatoria. “Il buon esito dell’intervento – osserva Solidoro – apre la strada ad un ampio utilizzo, di almeno un centinaio di procedure annue, anche a carico di pazienti non trapiantati o provenienti da altre strutture ospedaliere regionali. Possibili campi di applicazione sono infatti la rimozione di corpi estranei tracheobronchiali, la gestione delle fistole o delle stenosi tracheobronchiali in pazienti oncologici, il posizionamento di protesi nelle vie aeree, argomenti non necessariamente di pertinenza trapiantologica”.