La guardia di finanza ha effettuato una perquisizione, a casa e in redazione, nei confronti del giornalista Gianluca Paolucci della Stampa, a cui sono stati sequestrati strumenti di lavoro e materiale privato. La misura nell’ambito di una inchiesta della procura di Torino che ipotizza la rivelazione di segreto istruttorio per due articoli pubblicati nei giorni scorsi sulle presunte manovre di Unipol per bloccare la riforma della Rc Auto. Lo rende noto il cdr del quotidiano torinese, che esprime “inquietudine e preoccupazione”.
“La Guardia di Finanza si è presentata stamattina alle 8 nell’abitazione del collega e poi alle 10 sul posto di lavoro, presso la sede di Torino”, sequestrando anche materiale privato del giornalista e della sua compagna. “Hanno setacciato con scrupolo la camera dei suoi figli, le scatole con i loro giocattoli, i libri, la cantina, il baule della Vespa in garage”. “Nei telefoni ci sono chat e contatti con le sue fonti, molte delle quali non hanno nessuna attinenza con la cronaca giudiziaria ma con il cuore della sua attività giornalistica, la cronaca economica e finanziaria – prosegue il Cdr del quotidiano – Venerdì scorso la procura aveva già acquisito una parte delle intercettazioni, peraltro ancora disponibili online. Da allora, il collega ha continuato a lavorare e ha trovato altra documentazione. Si tratta di atti risalenti – i più recenti – a tre anni e mezzo fa. Ma che evidentemente suscitano ancora imbarazzo a Unipol e al suo amministratore delegato”, conclude il cdr della Stampa, che “nell’esprimere la massima solidarietà al collega Gianluca Paolucci, ribadisce l’impegno a informare i propri lettori raccontando i fatti anche se spiacevoli per qualcuno”. ”La vicenda del collega della Stampa Gianluca Paolucci suscita inquietudine e preoccupazione. Le modalità con cui la Guardia di Finanza ha perquisito dapprima la sua abitazione e successivamente la redazione del quotidiano torinese rappresentano un vulnus per il diritto di cronaca e per la libertà di espressione”. Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
”Il sequestro dei telefoni del collega – proseguono -, dell’iPad, di diverse chiavette usb e schede di memoria con la chiara finalità di risalire alle sue fonti non può essere tollerato perché la tutela delle fonti del giornalista è uno dei pilastri della libertà di informazione. Purtroppo si tratta di una pratica sempre più diffusa cui ricorrono magistratura e forze dell’ordine spesso per risalire ai responsabili di fughe di notizie che mai possono essere addebitate e contestate ai giornalisti che hanno invece il dovere di informare i cittadini.
Nell’esprimere solidarietà al collega Paolucci e alla redazione de La Stampa di Torino, la Federazione nazionale della stampa italiana si attiverà in tutte le sedi affinché sia ripristinato il principio della segretezza e della tutela delle fonti”.
Unipol ha presentato una denuncia alla procura di Torino in cui “lamenta la possibile violazione del segreto istruttorio” in merito alla pubblicazione di stralci, anche audio, di intercettazioni telefoniche tra rappresentanti di Unipol Gruppo. Lo rende noto, in un comunicato, il legale della società, avvocato Ermenegildo Costabile, in seguito alle notizie giornalistiche relative alle perquisizioni della guardia di finanza nei confronti di un giornalista del quotidiano La Stampa.
Il legale precisa che la denuncia dei giorni scorsi “non è stata indirizzata verso il giornalista o il giornale”, ma “lamenta la possibile violazione del segreto istruttorio, trattandosi di atti d’indagine che, a prescindere dalla loro assoluta irrilevanza penale, non risultano depositati alle parti in alcun procedimento”.