Il pasticcio del bilancio del Comune di Torino scatena una guerra di tutti contro tutti. Se il Movimento 5 Stelle accusa il Pd, il centrodestra accusa il Movimento 5 Stelle e ne approfitta per effettuare prove tecniche di compattamento dopo il disastro alle elezioni. Ma è un ex consigliere comunale, Vittorio Bertola, grillino ormai in odore di eresia, il primo a mettere nero su bianco, su Facebook, uno dei teorici scenari dell’inchiesta giudiziaria: “Qui potrebbero venire indagati sia Fassino che Appendino”
Il mondo politico torinese attende con il fiato sospeso il risultato degli accertamenti di procura e guardia di finanza.
Due società partecipate, la Infra.To e la Gtt (servizi di trasporto pubblici), sostengono di avere crediti dal Comune che però non risultano nel rendiconto 2015 di Palazzo Civico. Denaro fantasma – in gergo si chiama ‘disallineamento’ – che in tutto ammonterebbe a una quarantina di milioni. L’inchiesta di procura e guardia di finanza si muove su un doppio binario: capire se qualcuno ha barato nel confezionare bilanci e rendiconti, capire se ci sono responsabilità (falso in atto pubblico) da parte di chi li ha chiusi e firmati. Con la vecchia e con la nuova gestione.
La sindaca Appendino afferma di aver dovuto dare il via libera al bilancio delle due partecipate, lo scorso luglio, perché si rischiava di “ridurre servizi essenziali per i cittadini”. Lo scorso 2 maggio, quando sedeva tra i banchi dell’opposizione, Appendino non partecipò al voto del rendiconto 2015 preparato dal centrosinistra. Ma il notaio Alberto Morano, il neo-consigliere comunale (area centrodestra) che ha presentato l’esposto a Palazzo di Giustizia, attacca: “Nel verbale di approvazione del bilancio Gtt è stato dichiarato che, data la consapevolezza del disallineamento, si approvava ‘con riserva’. L’approvazione ‘con riserva’ non esiste. Né nel codice civile, né nel codice penale. E una settimana dopo, con i soli voti dei 5 Stelle, la giunta ha approvato una delibera di pareggio di bilancio dei conti comunali. Mi chiedo come sia possibile se il presupposto è falso”.
La risposta arriva dall’assessore al bilancio, Sergio Rolando: “Il notaio Morano dovrebbe sapere che l’approvazione del bilancio di una società di capitale è un atto dovuto, in base alla legge, e ha tempi precisi”. Non solo. “Il mantenimento degli equilibri di bilancio approvato a luglio – spiega Rolando – ha evidenziato lo scostamento di 6 milioni di euro sulle tasse”. Che non sarà una voragine ma è, per quanto piccolo, un vero buco. In seguito a questa scoperta, ha precisato l’assessore, sono state prese due iniziative: varare un audit sui conti e inviare una segnalazione alla procura della Corte dei Conti “ben prima che Morano si attivasse”. “Trovo curioso – conclude Rolando – che l’opposizione di centrodestra citi sempre la giunta Appenino ogni volta che si parla dei conti del Comune.
Per cinque anni il sindaco è stato un altro e non non credo che fosse dello stesso schieramento politico di Morano”.