“Da 15 anni i servizi educativi della città e Iter sono attenti alle differenze e lavorano contro discriminazioni e stereotipi”. A dirlo l’assessora comunale all’Istruzione di Torino, Federica Patti, che ha risposto oggi in consiglio comunale a un’interpellanza del capogruppo della Lega Nord, Fabrizio Ricca, sull’ipotesi di realizzazione di un asilo ‘gender’ all’Università di Torino per ospitare i figli dei dipendenti. Un progetto, ha spiegato Patti, dell’Ateneo e su cui al momento non c’è un coinvolgimento diretto del Comune ma che incassa l’apprezzamento della titolare della delega ai Servizi Educativi che ha ricordato “i diversi progetti in tal senso che la Città porta avanti nelle sue scuole”.
La risposta non è piaciuta all’esponente leghista che parla di “un vero e proprio lavaggio del cervello per annullare fin da piccoli le differenze sessuali maschio femmina e una imposizione dell’amministrazione a cui ci opporremo”. Ricca osserva che “scopriamo oggi per bocca del l’assessora che il progetto di un asilo gender non è solo prerogativa dell’Università, ma che si tratta di un programma didattico già seguito in tutti gli asili pubblici torinesi, del quale la giunta è fermamente convinta tanto da voler continuare in questa direzione. È vergognoso – conclude – come vogliano approfittare della tenera età dei bimbi per inculcare le loro teorie”.
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