Il 5 febbraio 2012 un maestro di sci riportò una frattura al bacino dopo una caduta sulle piste di Sauze d’Oulx: per quell’incidente, il tribunale ha condannato Vittorio Salusso, procuratore speciale della società di gestione, la Sestrieres spa, a mille euro di multa per lesioni colpose. Il maestro, Paolo M., aveva imboccato – insieme a un collega – una pista laterale che però era interrotta da un canale di scolo. L’accusa si è basata sul fatto che l’ostacolo non era segnalato.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Lageard, aveva affermato che quel tratto non poteva essere considerato una vera e propria “pista” ma un “raccordo” verso la piazzola dell’elisoccorso, e in primo grado aveva ottenuto l’assoluzione dell’imputato: gli sciatori, secondo l’interpretazione di un giudice di pace, non avrebbero dovuto trovarsi sul tracciato.
In appello il ricorso dell’avvocato di parte civile, Marco Ferrero, è stato accolto. Nella sentenza il presidente Claudio Canavero sottolinea che, a differenza di quanto stabilito dal giudice di primo grado, il percorso non era un “fuoripista” perché era battuto, sia pure solo fino a un certo punto, e non era delimitato. E’ vero – afferma il magistrato – che il maestro di sci non è immune da colpe, visto che “poteva e doveva sospettare che ci fossero delle insidie”, ma il gestore doveva comunque prendere una serie di precauzioni. La parte civile ha ottenuto una provvisionale di 75 mila euro.