Rallentamento e cautela. I principali indicatori congiunturali rimangono positivi, ma il trend è meno sostenuto: i saldi su livelli di produzione, ordini e fatturato si attestano attorno al 14-16%, in leggera flessione rispetto al precedente semestre. Sono le indicazioni che arrivano dalle piccole e medie imprese torinesi che continuano a essere ottimiste sul futuro, ma segnalano preoccupazioni. La sintesi arriva dall’Indagine congiunturale dell’Ufficio Studi di Api Torino.
“L’incertezza politica interna e una situazione internazionale non facile hanno condizionato molto l’andamento delle pmi”, commenta il presidente Corrado Alberto. “Ci aspettiamo indicazioni chiare sugli orientamenti di politica industriale e fiscale. A livello locale, le vicende legate a Olimpiadi e Tav avvalorano la sensazione che si voglia tornare indietro invece di andare avanti”. “Nel primo semestre – spiega Fabio Schena, responsabile dell’Ufficio Studi dell’Api – l’economia torinese appare in rallentamento. Un calo già attesa dagli imprenditori, che a dicembre 2017 avevano formulato aspettative incerte. Dopo la favorevole chiusura dell’anno scorso, gli imprenditori torinesi tornano a un ottimismo decisamente più cauto. Il grado di fiducia si mantiene su livelli positivi, ma il saldo ottimisti-pessimisti per i prossimi sei mesi precipita da +46,4% (dicembre 2017) all’attuale +10,4%”.
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