Si è sfiorata la tragedia nel centro storico di Torino, nella zona fra il Municipio e Porta Palazzo, per la gru pericolante che ieri è stata messa in sicurezza: la crepa nell’impianto, che poteva provocare il crollo del braccio da 2.000 kg sulle case e sulla strada, è stata scoperta per una circostanza casuale. Un controllo svolto il 5 agosto, inoltre, non aveva rilevato anomalie ma è probabile che sia stato superficiale. Sono queste le prime conclusioni degli investigatori che su incarico del pm Raffaele Guariniello stanno svolgendo accertamenti e interrogatori.
La lunga e pericolosa frattura, presente in una parte dell’impianto chiamata “ralla”, è stata notata a seguito delle operazioni fatte svolgere, per tutt’altro motivo, da un ispettore del lavoro che dopo un sopralluogo compiuto il 25 agosto aveva ordinato di eliminare il pericolo di interferenze con le linee elettriche dei tram. La crepa, secondo le prime analisi, si è formata da parecchio tempo, visto che presenta tracce di ruggine e di ossidazione. Una consulenza tecnica accerterà i tempi e i modi. Di sicuro non è stata notata dall’ingegnere di una agenzia privata che il 5 agosto aveva svolto la periodica verifica dell’impianto e aveva conclusivo che rispettava gli standard di sicurezza: “le condizioni generali degli ordini principali sono ‘buone’ a vista”, aveva scritto nel rapporto, ma ora in procura sospettano che non abbia svolto correttamente il suo lavoro.