Sette milioni e 300mila euro per tre imputati e cinque associazioni, di cui sei al solo Giuliano Soria. E’ la richiesta di risarcimento dal danno erariale formulata dal pm Giancarlo Astegiano nel processo apertosi oggi presso la Corte dei Conti di Torino per la vicenda del Grinzane Cavour. Imputati l’ex patron Soria, condannato in sede penale a 14 anni e sei mesi per uso illecito di fondi pubblici nella gestione del premio letterario, il fratello Angelo, ex dirigente regionale, e il cuoco Bruno Libralon.
La richiesta del pm ha confermato quella dell’atto di citazione presentato nel settembre dello scorso anno. Astegiano ha sostenuto che gli imputati debbano risarcire non solo i tre imputati, ma anche cinque associazioni (Premio Grinzane Cavour, Antenna Culturale Europea, Civiltà dei Territori Letterari, Studi Iberici e Italian Culinary Institute for Foreigners) in quanto “vi sono state prassi lassiste” nell’erogazione dei contributi.
“Le determine di assegnazione – ha sostenuto il pm – presentano palesi profili di illegittimità. Ci sono assenza della domanda, pagamenti superiori a quelli richiesti, accettazioni in tempi brevissimi, presentazione di domande tardive, destinazione di soldi diversa dalle finalità a cui erano destinati. Infine, non è mai stata disposta un’istruttoria su chi fosse il beneficiario”.
Le difese degli imputati e delle associazioni, invece, hanno chiesto l’assoluzione. “Per avere responsabilità erariale ci vuole un danno erariale, che in questo caso non c’è”, ha sostenuto l’avvocato Alessandra Cardella, difensore di Giuliano Soria e Bruno Libralon. “”Non è provato – ha aggiunto l’avvocato Riccardo Lugodoroff, che rappresenta tre associazioni – che i nostri finanziamenti siano stati distratti dai soggetti responsabili”.
La sentenza verrà depositata entro 60 giorni.