“Difendere i giornalisti non solo dalla violenza, ma dalle lusinghe della politica, dai poteri economici, dai finanziamenti pubblici a pioggia e dalla distruzione dei contratti di lavoro”: così il vicesindaco di Torino, il pentastellato Guido Montanari, è intervenuto in occasione della 10/a Giornata della Memoria dei giornalisti vittime della mafia e del terrorismo.
“La libertà di stampa è il quarto potere della democrazia e perciò – ha rimarcato Montanari – va assolutamente difesa.
Queste sono occasioni non retoriche ma concrete”. Montanari ha particolarmente insistito sulla necessità di difendere il lavoro giornalistico a tutto tondo in modo “da risalire in quella statistica sulla libertà di stampa che non vede il nostro Paese all’avanguardia. Solo questo è il modo concreto per onorare la memoria di giornalisti come Casalegno e Rostagno”.
“La violenza va sempre condannata senza mezzi termini. E’ così che oggi ricordiamo Casalegno e i giornalisti vittime della mafia e del terrorismo”. Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che ha partecipato alla 10/a Giornata della memoria dei giornalisti vittime di mafia e terrorismo.
“Se è vero che non sempre la violenza è terrorismo – ha detto Chiamparino – è altrettanto vero che la violenza è un brodo di coltura in cui tutto può annegarsi e svilupparsi nelle sue forme peggiori. Ecco perché la violenza va condannata senza mezzi termini”.
“C’è una differenza tra ricordo e memoria – ha rimarcato Chiamparino -. Il ricordo è rendere onore a un sacrificio, la memoria è ricordare per capire il valore che hanno oggi le azioni di ieri. La memoria è riflessione e attualizzazione ed è in questo senso – ha sottolineato – che guardiamo oggi fatti di quel periodo buio per la nostra Repubblica, che non fu capito allora da molte, troppe persone anche della parte politica alla quale appartenevo”.