C’è da colmare un grosso ritardo per la promozione della fotografia in Italia. Bisogna proteggere e valorizzare il grande patrimonio degli archivi fotografici pubblici e privati”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, dopo avere visitato a Torino Camera, il Centro Italiano per la Fotografia inaugurato lo scorso settembre nei locali ottocenteschi dove nacque la prima scuola pubblica del Regno d’Italia. Sono soci fondatori Intesa Sanpoalo, Eni e Magnum Photos.
“E’ un grande lavoro da fare insieme – aggiunge Franceschini -. Per questo oggi ho voluto visitare questo museo, un tassello importante di questo lavoro d’avanguardia che stiamo intraprendendo”.
Lo scorso dicembre, ha ricordato al riguardo la direttrice di Camera Lorenza Bravetta, “è stato firmato a Roma un accordo per la messa in rete degli archivi fotografici”. Con la Bravetta, hanno accompagnato il ministro nella visita il presidente Emanuele Chieli e il critico fotografico e curatore Francesco Zanot.
Una “bellissima mostra”, frutto di un “importante disegno scientifico lontano da intenti commerciali” grazie alla collaborazione tra “tre grandi musei”.
E’ entusiasta il giudizio del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini della mostra ‘Il Nilo a Pompei’, che ha visitato al Museo Egizio di Torino. “Di questa mostra – aggiunge – si parlerà nel mondo”.
Inaugurata venerdì scorso, la mostra è la prima tappa di un progetto che coinvolge anche gli scavi di Pompei e il Mann di Napoli. “Qui c’è quello che vogliamo fare nei musei italiani – sottolinea Franceschini -: la collaborazione tra pubblico e privato senza blocchi ideologici, un grande lavoro scientifico e didattico e capacità manageriali”.
Accompagnato dalla presidente e dal direttore del Museo, Evelina Christillin e Christian Greco, Franceschini ha scattato alcune foto della mostra e del museo, postandole sui social. Tra queste la scritta ‘Museo Egizi’ in arabo.
E’ iniziata dalla storica sala di Deir El Medina, di recente intitolata a Giulio Regeni, la visita di Dario Franceschini al Museo Egizio di Torino. Un omaggio al giovane ucciso nelle scorse settimana al Cairo in circostanze ancora da chiarire del ministro per i Beni culturali, che con il proprio smartphone ha anche fotografato la targa che ricorda il ricercatore italiano.