Sono durate otto mesi le indagini del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Torino che hanno portato la Procura a procedere contro 19 persone di Eurofidi. Nei loro confronti è stato emesso un avviso di chiusura indagini, un atto che normalmente manifesta l’intenzione dei pm di chiedere il rinvio a giudizio.
Il buco di 50 milioni di euro sarebbe stato prodotto da una garanzia assicurata dal Confidi senza il via del Fondo di garanzia, ovvero il fondo per le Pmi finanziato da fondi pubblici che sostiene la copertura del credito. Questa soluzione era possibile sino al 2014, prima che venisse promulgato il cosiddetto decreto ‘del Fare’, che ha modificato la normativa.
L’accusa di falso in bilancio, però, si riferisce alla mancata apposizione delle dovute rettifiche nei libri contabili.
L’ipotesi di ostacolo alla vigilanza si riferisce invece a una mancata segnalazione alla Banca d’Italia: l’istituto fu avvisato solo nel 2016 dal nuovo management.
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