“Ieri a Torino abbiamo avuto un risultato storico”. Lo ha detto il neosindaco Chiara Appendino, riferendo di aver festeggiato la vittoria “in piazza con le persone che oggi voglio ringraziare: i nostri attivisti e sostenitori, la mia famiglia, mio marito, i miei genitori e i miei assessori, che coraggiosamente si sono esposti prima del voto”. “La nostra affermazione – ha sottolineato – rappresenta la voglia di cambiare, la città ha bisogno di nuove idee, nuove energie, una nuova forza propulsiva. Noi pensiamo di essere questa forza”.
“Non ho condiviso quelle nomine, introdurremo nel regolamento nomine un “semestre bianco”, così che il sindaco uscente non possa fare nomine”. Lo ha detto il neo sindaco di Torino, Chiara Appendino, parlando delle nomine decise da Piero Fassino poco prima di lasciare l’incarico.
“Spero che chi, legittimamente, non si riconosce nel voto a me, abbia voglia di dialogare con me, con noi, perché noi vogliamo dialogare con tutti”. A sottolinearlo la neo sindaca di Torino Chiara Appendino che, nella sua prima conferenza stampa, si è rivolta anche a “chi non mi ha votato”. “Adesso la sfida è riunire questa città divisa in due e per riuscirci bisogna lavorare insieme, maggioranza e opposizione, per il bene di tutti”.
“Stamattina abbiamo già cominciato a lavorare, noi siamo pronti e non vogliamo perdere un attimo – aggiunge -. Ci aspettano 5 anni che fino a qualche giorno fa erano in sogno ma oggi sono una realtà”.
Non credo sia stato un voto di protesta ma di persone che non si sono sentite parte della città. L’errore è stato l’incapacità di ascolto”. Così il neosindaco di Torino, oggi in conferenza stampa.
“Bisogna ripartire dalle periferie – ha sottolineato – abbiamo pensato un piano per il rilancio delle aree periferiche che partirà a ottobre. Dalle periferie è arrivato un grido di dolore che non può essere inascoltato”.
“Ricucire le ferite di una città – ha aggiunto – significa far sì che il centro e le periferie tornino a essere una cosa sola”.