SETTIMO TORINESE. Riprende la stagione del teatro a Settimo.
Santibriganti Teatro riparte e rilancia “Battiti – Dentroefuori” con una coppia di spettacoli. Venerdì 17 settembre, alle 18 in Sala Levi presso la Biblioteca Archimede, ci sarà “Dame di Shakespeare”, domenica 19 settembre, alle 20.00 sul palco del Teatro Civico Garybaldi, “Un sacchetto d’amore”. Maurizio Babuin, direttore artistico della compagnia, fa il punto della situazione alla vigilia di una nuova stagione.
A che punto è il processo di ritorno nei teatri degli spettatori?
La scorsa settimana l’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) ha presentato una interrogazione parlamentare dove si richiede a gran voce ritorno alle sale a capienza piena. È stata un’iniziativa politica trasversale, poiché come noi molti animatori e artisti non possono ancora realizzare collaborazioni fra teatro e scuole, che al chiuso non si è ancora risolto. Noi stiamo ancora vivendo un problema: il Garybaldi ora ha una capienza 75 posti anziché 225, eppure siamo da sempre convinti che il teatro sia uno dei luoghi più sicuri perché non si mangia né si dovrebbe parlare.
Da quest’anno la Suoneria sarà gestita da “Produzioni NidodiRagno” di Angelo Giacobbe, che quest’estate ha contribuito a molte iniziative della rassegna “R-estate a Settimo”. Cosa ci aspetta?
Il primo spettacolo che ci vedrà gomito a gomito sarà a dicembre, quando andrà in scena “Decamerock” con Massimo Cotto.
La società di gestione della Suoneria e i suoi responsabili provengono dal teatro e ne conoscono le dinamiche e le contraddizioni. Fra noi e loro ci sono rapporti fertili che ci permettono di collaborare sia a livello di promozione sia di produzione degli spettacoli.
Abbiamo nel cassetto altri progetti in collaborazione con loro e l’idea è di continuare a sviluppare altre iniziative insieme.
A che punto è la programmazione della prossima stagione?
Intorno alla prima metà di novembre usciremo allo scoperto con la presentazione. Posso anticipare che ci sarà una collaborazione con il Cinema Teatro “Gobetti” di San Mauro. Continueranno le collaborazioni nazionali, ma la grossa novità è che realizzeremo produzioni con giovani realtà torinese, di cui sono previsti almeno tre debutti.
Dobbiamo rendere grazie ancora alle fondazioni ECM, CRT, e alla Compagnia di San Paolo perché continuano a sostenerci per portare avanti la nostra idea di un teatro di qualità ma comprensibile a tutti.
Fabrizio Artero