Una vera e propria gara di solidarietà per i profughi è scattata a Settimo Torinese dopo l’arrivo venerdì notte di 94 cittadini afghani. “La raccolta – spiega Tiziana Tiziano, presidente associazione Comunità Solidale Onlus – è un’iniziativa spontanea della gente, che ci ha contattato per supportare i profughi afghani. La Croce Rossa del Centro Fenoglio ottempera ai loro bisogni, ma c’è comunque disponibilità per contribuire. Abbiamo stilato una serie di generi di prima necessità non deperibili con lo scopo di creare un corredo per quando usciranno le famiglie dal Centro”.
Per Tiziano l’iniziativa rappresenta “un modo simbolico, ma non solo, per dare loro il benvenuto e per permettere di cominciare una vita dignitosa, anche perché sono fuggiti senza nulla, senza bagagli. Chiediamo che gli abiti siano nuovi perché non abbiamo il tempo di sanificarli, e poi pannolini, passeggini, omogeneizzati. È una cosa bella, è la risposta di una comunità abituata all’accoglienza”.
“Ero un giudice, ora ho perso tutto”:
la testimonianza di un profugo del Centro Fenoglio
“Penso di non avere più un Paese, hanno distrutto tutto. Non c’è più il sistema, non c’è la polizia o la forza armata, hanno rubato tutto e distrutto tutto. Siamo tornati indietro di cento anni”.
E’ il racconto di un profugo afghano giunto nei giorni scorsi in Italia e accolto nel centro Fenoglio della Croce Rossa di Settimo Torinese, in Piemonte. “L’America poteva fare qualcosa, ma non l’ha fatto – afferma l’uomo -. In Afghanistan ero un giudice, devo ringraziare lo Stato Italiano che mi ha aiutato a venire qui. I talebani sono un gruppo fondamentalista non islamico ma analfabeta, non sanno niente, sono peggio degli animali. Vivere sotto la loro bandiera sarebbe stato impossibile: io ho una laurea in giurisprudenza, ho studiato in Italia quando facevo il militare. Sono riuscito a far uscire tutta la mia famiglia dal Paese, ma ancora non sono in una zona tranquilla, purtroppo non sono riuscito a portarli in Italia”.