Aperta la procedura di concordato in bianco per Global Costruzioni e scongiurato, almeno per il momento, il fallimento. Nei giorni scorsi l’amministratore unico Francesco Margiotta ha presentato al Tribunale la richiesta per avviare l’iter. L’obiettivo è trovare un accordo con i creditori della società per ripianare una parte del proprio debito milionario. Il punto è definire a quanto ammonta questa quota. Insomma, sembra che l’unico modo per salvare la società partecipata del comune di Settimo sia passare attraverso il Tribunale, per cercare di accontentare la maggior parte dei creditori.
La decisione è stata presa dopo un incontro fra i vertici di Global, degli istituti di credito e di Tiger, un fondo di investimenti americano che avrebbe dovuto assorbire parte dei debiti, ma che probabilmente non lo farà, almeno alle condizioni pattuite inizialmente. La notizia si inserisce in una complessa operazione finanziaria avviata diversi mesi fa. La premessa: Global, la società figlia di Asm che svolge le manutenzioni del comune di Settimo, negli scorsi mesi si è fusa con Pianeta. Quest’ultima si occupa del ramo teleriscaldamento e ha costruito le reti, che gestisce e possiede. Pianeta versa però in una pesante situazione debitoria nei confronti di due banche (Monte dei Paschi e Cassa depositi e prestiti). Questo in virtù dei mutui accesi appunto per la realizzazione delle reti. Si parla di circa 27 milioni. Pianeta non riesce a coprire le spese dei mutui (che sono gravate da un interesse), pertanto negli scorsi mesi ha messo in vendita i tubi. Il fondo Tiger ha presentato un’offerta di acquisto da 40 milioni, di cui solo 12 in contanti. Il resto consiste nell’accollamento dei 27 milioni di mutui.
La notizia di oggi è che l’offerta è saltata, almeno in questi termini. È saltata perchè Tiger ha chiesto agli istituti di credito uno “sconto” di circa 13 milioni sui mutui. Le banche non hanno accettato, ma hanno lasciato aperto uno spiraglio: chiudere “l’affare” attraverso il concordato. Si tratta sostanzialmente nel tentativo di mettere d’accordo Global e i suoi creditori passando attraverso il Tribunale. Questa procedura blocca di fatto la possibilità dei creditori di Global di chiedere il fallimento e consente, entro un certo termine, la possibilità di rinegoziare i mutui con le banche.
La buona notizia – si fa per dire – è che con il ritiro dell’offerta di Tiger, Pianeta incasserà quantomeno la fidejussione versata al momento della presentazione dell’offerta (500mila euro). Se invece Tiger dovesse decidere di ritornare sui suoi passi e onorare l’offerta presentata in precedenza, il concordato sarà superfluo.
E adesso? E adesso tutto dipenderà dai creditori. Se il concordato andasse a buon fine, è possibile che Tiger riesca ad aggiudicarsi le reti del teleriscaldamento ad un prezzo decisamente più vantaggioso rispetto ai 40 milioni iniziali. Il rischio, per il fondo americano, è che si presentino altri soggetti interessati all’acquisto Per esempio Iren, la società che gestisce il teleriscaldamento a Torino, che pare che stia valutando un’offerta. D’altro canto è possibile che nessuno voglia rilevare il teleriscaldamento di Settimo. E quella è senz’altro l’ipotesi più fosca, sia per i clienti che per che i dipendenti di Global.
“Se sono contento della novità? Chiaramente no, avrei preferito chiudere con la vendita delle reti – commenta l’assessore Sergio Bisacca – Invece è chiaro che quel problema non è superato. La novità è l’interessamento di Iren. Se sono preoccupato? Siamo tutti preoccupati, anche le banche: se l’operazione andasse male che se ne farebbero, dei nostri tubi del teleriscaldamento? A loro interessano solo se danno una rendita”.
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