Non riesce a tornare a casa per “colpa” del Coronavirus e del suo passaporto italiano. Era arrivato al Centro Fenoglio nel 2008, nel 2014 era diventato cittadino onorario e oggi, dopo 12 anni, avrebbe dovuto riabbracciare i genitori in Somalia. Putroppo, però, Abdullahi Ahmed, 31 anni, ex rifugiato, settimese, da quattro anni cittadino italiano, è stato bloccato all’aeroporto di Parigi in seguito alle disposizioni per l’emergenza Coronavirus.
“La Turkish Airlines, compagnia di bandiera turca, ci ha spiegato che i cittadini italiani non possono viaggiare a causa del Coronavirus – racconta – Volevo riabbracciare i miei genitori. E non solo. Avrei anche dovuto promuovere un progetto, sostenuto da una delle agenzie delle Nazioni Unite, per un ponte tra i giovani italiani e quelli somali”. Oggi Abdullahi è stato costretto a tornare a Torino.
“È stato surreale – ha detto scendendo dal treno alla stazione di Porta Susa- ho impiegato dodici anni per diventare cittadino italiano e ora che ho i documenti in regola non posso più viaggiare”.