Cosa sta succedendo a Global Costruzioni, la società controllata dal Comune? Perchè ha rinunciato alla domanda di concordato preventivo? La novità è stata scoperta dal Movimento 5 Stelle che ha richiesto una visura camerale in cui si propone “di rinunciare alla domanda di concordato preventivo depositata presso la cancelleria del tribunale di Ivrea in data 1 aprile 2015”.
La novità cambia tutto il quadro sin qui noto all’opinione pubblica. Fino a ieri la situazione sembrava abbastanza chiara: con il concordato la società avrebbe dovuto presentare tramite il Tribunale un piano ai creditori per ripianare parte dei propri debiti ed evitare il fallimento. E adesso? “Senza concordato immagino due scenari – si interroga Massimo Del Vago – O hanno trovato qualcuno in grado di ripianare i debiti di Global oppure si apre la procedura fallimentare, non mi vengono in mente alternative. Per questo giovedì scorso ho chiesto chiarimenti al sindaco e al presidente del consiglio. Mi hanno detto che non ne sapevano nulla”. Per cui i grillini hanno chiesto per iscritto ulteriori lumi. “Non credo, o almeno lo spero, che il sindaco non ne sapesse nulla – conclude Del Vago – Sarebbe un fatto gravissimo”.
Global, infatti, è controllata al 55% da Patrimonio, a sua volta controllata al 100% dal Comune. Va da sé che ci si aspetta che il primo cittadino venga messo al corrente immediatamente di novità significative come la rinuncia al concordato. E invece il sindaco ha saputo delle novità dopo i consiglieri di opposizione, segnatamente i grillini. “Quando l’ho saputo? Venerdì – ammette Puppo – Lo stesso giorno in cui Bisacca (assessore alle partecipate, ndr), in giunta, ci ha aggiornato sulla situazione”. Il dubbio che l’amministrazione non sia troppo al corrente di cosa capita nelle sue società, insomma, resta. Ma Puppo smentisce. “Siamo perfettamente consapevoli di quanto accade, di questa vicenda si è occupato l’assessore che me ne ha riferito alla prima occasione utile. Detto questo, non cambia molto, ai fini della vicenda, che io ne sia stato informato il mercoledì o il venerdì”.
Non cambierà nulla, ma quello che sarebbe interessante sapere è il motivo dell’archiviazione del concordato e soprattuto gli scenari futuri. E invece su questo fronte nulla trapela. “Ci sono cose che in certi momenti è bene non dire, per tutelare l’interesse dei cittadini – aggiunge Puppo – Oltretutto ci sono dei lavoratori in sciopero, delle famiglie che temono per il loro futuro. Meno si specula politicamente su questa vicenda e meglio è. Poi Del Vago faccia pure quello che ritiene”. Bocca cucita anche da parte di Bisacca. “Riferisco di queste cose nelle sedi istituzionali. Se la domanda è se Global fallirà, io credo di no”. Inafferrabile anche l’amministratore unico di Global, Francesco Margiotta, il cui telefono suona a vuoto.
Restano insomma in piedi tanti interrogativi. Che ne sarà dei 19 edili a cui l’amministratore ha già annunciato che il 31 dicembre sarà il loro ultimo giorno di lavoro? E se il fallimento verrà scongiurato, cosa che impedirà a Global di partecipare alla gara d’appalto per la manutenzione pubblica e quindi salvare i loro posti?
I dubbi poi, sono solo all’inizio. Per esempio ci sono quelli sulla cessione dei vari asset di Global: teleriscaldamento, servizi cimiteriali, illuminazione e manutenzione pubblica. Lo stesso Margiotta martedì scorso nell’ambito di un’assemblea sindacale ha rivelato che Global aveva affidato l’affitto del teleriscaldamento a una società del gruppo Elaris. Qual è questa società? Lo si evince, tra l’altro, dal sito di Pianeta (la società del comune che gestiva fino allo scorso inverno il teleriscaldamento e poi è confluita in Global) in cui si legge che “da oggi Riesco gestisce il teleriscaldamento e i servizi cimiteriali”. Riesco, si scopre dalla visura camerale è posseduta al 100% da Elaris ed è amministrata da Antonio Stillitano.
Concordato interrotto, affitto del teleriscaldamento, reticenza degli amministratori. Come si legano tutti questi dubbi? Resta da capire. Speriamo che l’amministrazione , almeno nelle “sedi istituzionali”, sia esaustiva al 100%, considerato che si parla di società controllate dal pubblico. Cioè di tutti noi.
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