Il mercato di piazza Europa si è trasformato, nella mattinata di venerdì, in un teatro di battaglia per le primarie regionali del Partito Democratico. Ospiti “d’onore”, infatti, sono stati due dei tre candidati del Piemonte, Gianna Pentenero e Daniele Viotti. Sbarcati in quel di San Mauro esattamente nel giorno dell’apice del caos per il

Pd nazionale, con il cambio al vertice Letta-Renzi.
Frastornati, un po’ increduli, un po’ sconvolti, persino loro due. Figurarsi i cittadini e gli elettori.
“Gli umori, da ieri a oggi, sono completamente cambiati – non nasconde Daniele Viotti, candidato che nella corsa alla segreteria regionale rappresenta la corrente di Civati –, sicuramente le questioni nazionali si riversano anche sulla nostra elezione regionale. Renziani e cuperliani hanno ridotto il Pd ad un fronte di scontro interno, salvo poi ritrovarsi insieme per sfiduciare Letta. Prospettandoci altri quattro anni di governo assieme al centrodestra, arrivando a un totale di sette anni in tutto. Inaccettabile”.
C’è la possibilità di una scissione dal Pd, a breve? “Assolutamente no. La nostra è una battaglia che va combattuta dall’interno. Vogliamo scardinare questo sistema. Mi torna la voglia di organizzare un ‘OccupyPd’”.
Disorientata anche Gianna Pentenero, espressione della corrente cuperliana. “La scelta di ieri è difficile da capire, e ancor più difficile da spiegare. Ma il nostro obiettivo, ora, è quello di uscire dagli schemi nazionali. Se sarò io il segretario scelto dai piemontesi, da lunedì darò un cambio di passo al Pd. In primis, scioglierò il nodo delle primarie per le elezioni regionali di maggio. Mi sento soddisfatta, perché la mia candidatura ha raccolto adesioni trasversali in tutto il partito. Un bel segnale per dire che siamo stufi delle correnti. Vogliamo uscire da questo meccanismo”.