Lucrezia Colurcio, Fabio Lo Cicero, Giuliana D’Agostino. Sono questi i tre nomi più “caldi” per il dopo-Cottino. L’avventura del segretario sanmaurese del Partito Democratico è infatti ormai giunta al capolinea. Quello che sta per cominciare sarà il suo ultimo weekend alla guida del Pd: lunedì 23, negli uffici della segreteria provinciale, sarà ufficializzato il cambio di rotta.
Ebbene, chi sarà a prendere in mano le redini del partito? Sarà proprio la riunione con il provinciale a deciderlo. I rappresentanti delle due “correnti” (da un lato Maria Vallino, Gabriele Cottino e Luigi Antonetto, dall’altra i famosi 15 firmatari della mozione anti-Cottino) si incontreranno con i vertici del partito e cercheranno una soluzione che accontenti un po’ tutti. Per non lasciare dolorosi strascichi.
Tenendo presente il fatto che ad oggi i rapporti di forza interni sono decisamente sbilanciati, se la matematica non è un’opinione. E infatti all’interno della “rosa” di tre nomi proposta per sostituire il segretario uscente ci sono tre esponenti della corrente dei rottamatori. Tre su tre.
C’è il vicesindaco Lucrezia Colurcio, ultimamente segnalata come molto attiva all’interno del partito. Evidentemente il clima da pre-campagna elettorale sta contribuendo a ridarle un po’ dello smalto perso in questi anni. Sul suo nome si potrebbe anche trovare una convergenza: nonostante le “faide” del passato, i valliniani potrebbero vederla oggi come la meno insidiosa tra i tre candidati.
C’è Fabio Lo Cicero, l’elemento di novità all’interno del Pd. Lui, membro dello staff tecnico dell’assessore torinese ai trasporti Claudio Lubatti ma cittadino sanmaurese, è entrato con decisione nei meccanismi del partito. In parecchi tra i Democrat lo individuano come il personaggio in grado di garantire quel cambio di passo richiesto da qui alla “deadline”: maggio 2016.
Per contro, la sua repentina scalata nelle gerarchie del partito potrebbe spaventare la componente minoritaria.
C’è poi Giuliana D’Agostino, già membro dell’assemblea nazionale del Pd (in quota Civati) nonostante la giovanissima età.
Da sempre alla guida dei 15 “rottamatori”, la D’Agostino ha dalla sua la piena fiducia di una buona fetta di Pd. A frenarne le ambizioni, però, potrebbe essere il fatto che di lei si elogiano il carattere e la “grinta”, non certo la capacità di scendere a patti. E qui, in questa situazione, c’è pur sempre da trovare un compromesso…
Insomma, difficile dire oggi chi la spunterà. I tre sono molto diversi tra loro: uno è nel partito da 6 mesi, l’altra è giovane e ambiziosa, la terza è nientepopodimeno che la seconda carica all’interno del municipio sanmaurese.
“Chiunque verrà scelto, l’importante è che da lunedì si inizi a parlare di cose concrete” svicolano i Democratici interpellati sulla questione. Dopo mesi di guerra, comprensibilmente, l’auspicio di molti è di poter contare su una tregua di qualche mese: giusto il tempo di preparare una campagna elettorale come si deve.
Prima, però, ci sarà anche da scegliere il candidato sindaco….
A proposito di sindaci: in tutto questo “marasma” c’è uno spettatore vigile e attento che dall’alto osserva la situazione. È Ugo Dallolio, da poco tesserato nel Pd, il cui futuro dipenderà anche (ma non solo) dal nome che uscirà dall’urna lunedì 23 febbraio.