Nominare gli scrutatori, anziché sorteggiarli, fa sì che i partiti scelgano persone conosciute e/o di fiducia, tagliando di fatto fuori chiunque non sia “nel giro” della politica e dei politici. Nominare gli scrutatori, anziché sorteggiarli, crea una disparità insopportabile perché esclude chiunque non abbia una collocazione politica dichiarata o una giusta amicizia.
Nominare gli scrutatori, anziché sorteggiarli, fa sì che alcune persone vengano scelte in ogni occasione, mentre altre non vengano mai chiamate. “E poi nominare direttamente persone che avranno poi diritto ad una remunerazione (perché, non dimentichiamolo, gli scrutatori sono retribuiti) prefigura la possibilità di un condizionamento del voto”.
Queste le considerazioni che hanno portato Giacomo Gilardi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, a chiedere al sindaco (in qualità di presidente della commissione elettorale) e ai componenti della commissione di nominare gli scrutatori attraverso un sorteggio casuale.
La mozione del consigliere pentastellato verrà discussa nel prossimo consiglio comunale. Non è la prima volta che Gilardi tira fuori la questione degli scrutatori. Lo aveva già fatto, nel 2013, quando per la prima volta si era scontrato con questa “cattiva abitudine” della politica di rifiutare il sorteggio (lui, per nominare lo scrutatore di sua “competenza”, aveva scelto di fare un sorteggio). Ora, all’alba delle elezioni regionali ed europee, il consigliere del Movimento ci riprova. Riuscirà a fare breccia nel muro, questa volta? Se lo augurano soprattutto i giovani e i disoccupati fuori dal giro della politica.