Un allevatore di Revello, nel saluzzese, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Cuneo a tre anni e otto mesi per adulterazione di sostanze alimentari. La vicenda ebbe inizio nel luglio dello scorso anno quando i veterinari dell’Asl rinvennero, in un bovino dell’allevamento, macellato in un impianto del Cuneese, tracce di un antibiotico vietato in Italia e in diversi Paesi dell’Unione Europea.
La linea difensiva dell’allevatore, affidata all’avvocato Marco Camisassi, sosteneva che la sostanza potesse trovarsi già nell’animale al momento dell’acquisto, avvenuto in Francia alcuni mesi prima di un gruppo di vitelli, tra cui quello in cui sono stati riscontrati gli antibiotici.
Le analisi su altri due vitelli provenienti dall’allevamento di Revello però, nelle settimane successive, avevano dato riscontro positivo a medicinali non leciti.
