“La risoluzione del contratto per la costruzione di opere nel polo nucleare Eurex di Saluggia non ci sorprende”.
A prendere la parola è, ancora una volta, Mirko Busto.
Il deputato del Movimento 5 Cinque Stelle dice la sua sulla decisione di Sogin, l’azienda di Stato che si occupa dello smantellamento dei rifiuti nucleari, di interrompere la realizzazione di un nuovo deposito nucleare. Quello in cui sarebbero dovuti essere conservati i rifiuti pericolosi.
“Già due anni fa – sostiene – avevo personalmente chiesto al Governo risposte in merito ai ritardi e alle molte lacune del progetto. L’anno prima avevo invece segnalato il rischio di possibili infiltrazioni criminose nell’appalto scrivendo a Raffaele Cantone, il presidente dell’Anticorruzione. Per Saluggia parliamo di un appalto che valeva 98milioni di euro. Se Sogin non ha saputo gestirlo, sarà in grado di seguire quello, ancor più delicato, per l’impianto di trattamento delle resine che dovrebbe essere realizzato a Trino?”.
I dubbi del politico riguardano anche, e soprattutto, sull’effettiva necessità “di questi impianti, onerosi per le tasche dei cittadini e che saranno costruiti a poche centinaia di metri dal centro storico trinese”.
Quindi che si fa? “Chiediamo alcune misure semplici e concrete: per esempio come in altri paesi europei si costituisca un osservatorio sul nucleare, indipendente e formato da cittadini, le cui osservazioni siano davvero tenute in conto da chi realizza sul piano pratico lo smantellamento. Chiediamo anche Inoltre, in vista dell’imminente pubblicazione della carta Cnapi che chiarirà la rosa dei siti possibili per il deposito nazionale delle scorie, si impone ovviamente un ripensamento delle opere previste a Saluggia. Il nucleare è affare di Stato e lo Stato siamo noi, cittadini che ogni mese con la bolletta energetica finanziamo la gestione delle scorie. Basta carrozzoni, ci vuole trasparenza e ascolto della cittadinanza prima di procedere con l’avvio di opere che – come vediamo bene alla luce della rescissione del contratto Cemex – rimangono poi solo occasioni per tangenti e per vivacchiare alle spalle dei contribuenti”.