“Nell’ultimo terremoto i danni per l’arte sono stati ancora più gravi. E’ chiaro quindi che anche la quota dei fondi per la ricostruzione destinata al patrimonio culturale ferito dovrà aumentare”. A Paestum per una visita lampo al sito, teatro in questi giorni della Borsa del Turismo Archeologico, il ministro della cultura Franceschini non nasconde la gravità della situazione per il patrimonio, che le nuove scosse di terremoto nelle Marche e in Umbria hanno devastato, in alcuni casi completando il disastro del 24 agosto.
La cifra esatta delle risorse da destinare al settore non c’è ancora, ma “è una cosa che stiamo valutando”, assicura.
Sui crolli dell’arte però, e in particolare sulle due splendide chiese di Sant’Eutizio di Piedivalle, vicino a Preci, e di San Salvatore in Campi a Norcia, è già polemica. Con il j’accuse dello storico dell’arte Tomaso Montanari, che denuncia: “entrambe erano già state danneggiate dal sisma di agosto, non sono stati fatti i consolidamenti, potevano essere salvate”.
Montanari, che spiega di aver parlato anche con i sindaci dei paesi colpiti, va giù duro: “I danni al patrimonio culturale sono gravissimi. E se si fosse intervenuti come si doveva, dopo agosto, molti dei monumenti lesionati allora si sarebbero salvati”, sostiene. “Ora le rovine giacciono in terra e nessun personale tecnico del Mibact sta intervenendo, mentre è decisivo intervenire nelle prime ore, come tutta la storia dei terremoti italiani insegna. E non c’è alcuna incompatibilità con l’assistenza alle persone – aggiunge lo storico dell’arte – si possono e si devono fare in parallelo e subito”.
Franceschini sbotta. “I danni sono molto gravi ma non capisco le polemiche”, si ferma a sottolineare tra una visita e l’altra agli stand della Borsa Archeologica e alle sale dei convegni organizzati tra i templi, dove ha incontrato con emozione anche la figlia di Khaled Al-Asaad, il direttore degli scavi di Palmira trucidato dall’Isis, e pure Roberto Vecchioni, al lavoro per una lectio magistralis che terrà questa sera in sostegno della Calabria. Attorniato da valanghe di ragazzi in visita alla fiera, avvicinato da tutti gli espositori che gli chiedono selfie, il ministro si ritaglia dieci minuti per visitare la sala della celeberrima tomba del Tuffatore, restaurata e riallestita grazie anche ad uno sponsor privato e inaugurata poche settimane fa dal giovane direttore Gabriel Zuchtrieghel, uno dei nuovi direttori manager arrivati con la riforma.
“Bellissimo”, commenta poi entusiasta, incontrando qualcuno dei tanti soprintendenti e direttori dei musei che stanno partecipando ai lavori della manifestazione campana. “La Borsa del turismo archeologico si sta dimostrando in crescita in questi anni, è una manifestazione su cui investire”, aggiunge visitando lo stand del Mibact. Lavorare per far crescere il turismo del Mezzogiorno è importante, sottolinea il ministro. E Paestum, che ora godrà anche di più collegamenti ferroviari, è sulla strada giusta.
I cronisti però lo sollecitano a tornare sul dramma del terremoto e sulle polemiche. Franceschini allarga le braccia: “E’ stato fatto un lavoro molto scrupoloso, fin dal mattino dopo, il 24 agosto e anche ora. Ma la vastità dei danni comporta che si debbano seguire delle priorità. Sono migliaia le chiese colpite da sisma, penso che proprio su questo fare delle polemiche sia sbagliato”.