Ha chiesto di rinunciare al gettone di presenza e alle indennità di carica per ben trent’anni i consiglieri di minoranza Nicola Sgherzi e Davide Carburano.
Durante il Consiglio comunale della scorsa settimana, i due amministratori, dai banchi dell’opposizione, hanno presentato una mozione al sindaco Miriam De Ros ed alla sua maggioranza.
“E’ nota a tutti – è l’esordio di Carbursano – la situazione fallimentare del comune di Rondissone. Sappiamo del disavanzo di 472 mila euro e del debito fuori bilancio di 125 mila. Ritengo che sia eticamente poco morale far ricadere gli errori sui cittadini quindi chiedo a tutti noi di rinunciare alle indennità di carica ed ai gettoni di presenza per i prossimi 30 anni. Se non posso vincolare gli amministratori che verranno dopo di noi, chiedo almeno di farlo a tutti noi fino a quando saremo in carica”.
“Anche questa amministrazione ha delle responsabilità di questo debito – ha continuato il collega Sgherzi -. Soprattutto per tutto quello che fa riferimento agli ultimi due anni di amministrazione. I problemi con la cooperativa Agorà, ad esempio. Nel 2014 e 2015 non è stato richiesto il pagamento di nulla da parte di nessuno. Rinunciando a questi soldi, per trent’anni otteniamo un risparmio di circa 400 mila euro, potremmo quasi pareggiare il disavanzo”.
Se i consiglieri di maggioranza accetteranno o meno lo si saprà fra qualche tempo, quando si verrà a sapere chi, e soprattutto se, avrà presentato la domanda di rinuncia agli uffici del Comune.
Anche se le mani sollevate all’unanimità da tutti e undici i membri del Consiglio comunale fa pensare che la mozione ottenrrà il risultato sperato.
Gli amministratori dovranno infatti rilasciare una dichiarazione scritta con la rinuncia a recepire i compensi. Che per il sindaco ammontano a 956,58 euro lordi al mese – dimezzati perchè lavoratrice dipendente -, per il vice sindaco Maurizio Martin a 191,32 ed a 143,46 euro mensili per l’assessore Claudia Ghignone.
Fissati a 9,76, invece, i gettoni di presenza dei consiglieri.