“Abbiamo bisogno di essere ascoltati, perché ascoltare gli amministratori locali e le loro richieste significa ricavare gli spunti per norme più efficaci, semplici e attuabili”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci e primo cittadino di Bari nel corso dell’evento che vede oggi circa 600 sindaci italiani occupare gli scranni della Camera dei deputati nel corso di un incontro dedicato a ‘Le città del futuro’.
Questo principio, ha aggiunto Decaro, “vale quando si tratta di difendere, puntellare, aiutare a rialzarsi le comunità colpite duramente dal terremoto, vale quando bisogna stare al fianco dei sindaci sotto scorta per aver fatto il loro lavoro fino in fondo, senza paura. Vale quando – ha sottolineato ancora Decaro – si cerca la strategia per rispondere a una domanda di sicurezza che viene dalle città e vale quando l’obiettivo, complicato, è quello di gestire i flussi migratori”.
I Sindaci italiani sono abituati a “dare risposte”, perché la nostra “è una missione”. Non a caso “tanti di noi, l’abbiamo ascoltato dai colleghi che sono intervenuti prima di me, la perseguono con creatività, sperimentando, attuando politiche delle quali si può misurare l’efficacia nel contesto più piccolo per poi adottarle nelle grandi città”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Antonio Decaro parlando alla Camera nel corso dell’evento che oggi vede circa 600 primi cittadini italiani parlare dagli scranni di Montecitorio in una manifestazione dedicata significativamente a ‘Le città del futuro’.
“Penso – ha aggiunto Decaro – alla raccolta differenziata, un servizio che sta cambiando: il porta a porta è nato nei borghi e si sta diffondendo ovunque. Penso al bando per le periferie, una grande sfida per città medie e grandi, una sfida che ci ha consentito di dimostrare la nostra capacità di guardare oltre il nostro campanile, di pianificare insieme nell’ambito di un’area vasta, e penso al bando aree degradate o al nuovo fondo per mettere in sicurezza edifici e territori. Penso alle risorse – ha evidenziato facendo riferimento a una legge approvata recentemente – che ancora bisogna individuare per i piccoli Comuni, un patrimonio di questo Paese, ma anche, se sostenuto, un sistema di comunità che si proietta nel futuro”.