La paura del virus Zika diventa globale. Mentre si aggrava in Brasile il bilancio dei neonati con microcefalia nati da madri infette, ed in Europa aumentano i casi di infezione segnalati – con un nuovo caso, il quinto, anche in Italia – in campo sono scesi oggi anche i presidenti di Russia e Stati Uniti, Vladimir Putin e Barack Obama, seriamente preoccupati per il rapido diffondersi del virus. Per questo Obama ha fatto oggi una richiesta precisa: velocizzare la ricerca per la diagnosi, prevenzione e cura delle infezioni causate da Zika.
Cresce dunque l’allerta mondiale, con il leader del Cremlino che ha chiesto al ministro della Salute di prestare attenzione all’eventualità che il virus arrivi in Russia dall’America Latina: ”Qualcosa di disgustoso – ha detto Putin – sta anche arrivando dall’America Latina. Qualche virus. Di certo le zanzare non voleranno sull’Oceano, ma persone infette potrebbero ben farlo e lo stanno facendo”. Obama ha invece incontrato alla Casa Bianca le autorità sanitarie e della sicurezza nazionale per fare il punto della situazione, sottolineando la necessità che tutti gli americani siano informati sul virus e sul come proteggersi. Intanto, le autorità statunitensi hanno già raccomandato alle donne incinte di rimandare viaggi nelle aree dei Caraibi e del Sud America colpite da focolai del virus: ad oggi, sono quattro gli statunitensi nell’area di New York risultati positivi a Zika e due sono nella Grande Mela. I casi segnalati di infezione – tutti in persone, ora guarite, rientrate da viaggi in Paesi a rischio dell’America latina – fanno registrare una escalation anche in Europa: solo oggi, un primo caso è stato segnalato in Danimarca, cinque in Portogallo, mentre un nuovo caso – che si aggiunge ai quattro già noti – si rileva in Italia. Si tratta di una cittadina italo-venezuelana che è stata curata circa un mese fa in Veneto, a Treviso. Ma è in Brasile che si rileva la situazione più allarmante: il Paese, ha riferito il ministro della Sanità, ha registrato 4.180 casi sospetti di microcefalia. Fino al 16 gennaio le segnalazioni erano state 3.893: in base alle ultime cifre, nel Paese sudamericano si stanno manifestando circa 200 nuovi casi ogni settimana e in totale, nel 2015, i casi di infezione si stimano tra 497.593 e 1.482.701. La stessa presidente brasiliana, Dilma Rousseff, ha promesso il ”massimo impegno” del governo nella lotta contro l’epidemia, dicendosi ”sicura che avremo un vaccino, anche se ci vorrà un pò di tempo”. Il governo brasiliano ha anche deciso di concedere un assegno mensile alle madri di bambini per i quali è stata diagnosticata la microcefalia.
Una buona notizia arriva dagli Usa, dove il governo ha annunciato l’avvio della ricerca negli Stati Uniti per mettere a punto un possibile vaccino: ”Non accadrà in una notte – ha affermato lo scienziato Anthony Fauci del National Institutes of Health (NIH) – ma ci sono vaccini in diversi stadi di sviluppo per altri virus della stessa famiglia come i virus della dengue, West Nile e chikungunya, che offrono un modello per creare qualcosa di simile anche contro Zika”. I ricercatori del Nih hanno avviato gli studi e l’Agenzia sta anche programmando di aumentare i finanziamenti ad alcuni scienziati brasiliani per accelerare la ricerca.