Si muove il Governo, che ha chiamato ad un confronto Poste e l’Autorità delle Comunicazioni sull’eco dell’allarme che arriva a Roma dai piccoli Comuni preoccupati dal piano di razionalizzazione della rete degli uffici postali.
Un piano annuale, che è annunciato già da mesi ma che si sta concretizzando in queste settimane con le comunicazioni ai comuni interessati, che prevede la chiusura di 500-600 sportelli.
Per il Governo è stato il sottosegretario allo Sviluppo con delega alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, a chiedere un incontro a tre, con l’a.d. di Poste, Francesco Caio, ed il presidente dell’Authority Tlc, Angelo Cardano. Lo ha fatto “dopo avere raccolto molte preoccupazioni e richieste di intervento da parte di amministratori comunali e regionali”.
Come risultato immediato, una “conclusione condivisa” dalle tre parti al tavolo, un “confronto con Regioni e Comuni precederà la fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali”. Già oggi i vertici di Poste hanno incontrato il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, che come Presidente della Regione Piemonte poco prima aveva chiesto “l’avvio immediato di tavolo di confronto sul futuro del servizio postale nei territori rurali e montani piemontesi”.
Poste, nell’incontro con il sottosegretario, “si è impegnata a coinvolgere Regioni ed enti locali per spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale per i cittadini” Giacomelli, intanto, “prenderà ora contatto con il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino e con il presidente dell’Anci Piero Fassino per concordare le modalità di coinvolgimento degli enti locali nel piano di Poste”. L’allarme dal territorio è stato rilanciato con forza ieri dalla Toscana: “Non passeranno i tagli agli uffici postali”, aveva avvertito il presidente della Regione, Enrico Rossi, davanti a cento sindaci riuniti a Firenze per studiare con le associazioni dei comuni e delle comunità montane, Anci e Uncem, quali soluzioni contrapporre al piano di Poste che in Toscana prevede la chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altri 37 sportelli.
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