Gli escavatori sono entrati in azione nell’area dell’ex-conceria di Pont. Attraversando il ponte della Feiteria salta agli occhi la vistosa rete arancione collocata sopra il muro di cinta mentre il Cartello di Cantiere fa bella mostra di sé lì accanto.
I lavori sono iniziati il 17 gennaio e quattro giorni più tardi (ovvero sabato 21) si poteva osservare che, in una parte del fabbricato collocato sul lato nord, era stato abbattuto il primo piano; al pianterreno risultavano divelti alcuni infissi; il terreno era stato smosso e le erbacce che fino ad allora l’avevano fatta da padrone non c’erano più.
Le operazioni- del costo di 30.000 euro – dovranno essere ultimate entro il 30 aprile. Ne è stata incaricata la ditta pontese Faletti Giovanni con un affidamento “in economia”: sarà il titolare da solo ad eseguire tutte le operazioni mentre progettista, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza è l’architetto Adriano Martinetto di Favria, che ha redatto il progetto complessivo. Questo è infatti solo il primo stralcio del lavori, riguardante la “demolizione fabbricati”, che costerà 30.000 euro. Il secondo stralcio, di impegno economico più consistente (170.000 euro)prevede invece la realizzazione del parcheggio e di “un’aiuola-filtro”.
Nel complesso, gli interventi di “Riqualificazione e messa in sicurezza dell’area Feiteria- ex Conceria” (tipologia <Recupero>)” comporteranno una spesa di 200.000 euro, interamente a carico del Comune, che li ha inseriti nel Bilancio Triennale 2016-2018, specificamente nell’Anno 2016.
Le tappe dell’acquisizione e dei lavori
Come si è arrivati all’acquisizione dell’area ed alle scelte per la sua sistemazione?
Queste le tappe della vicenda come riportate dagli atti del Comune. Con una nota del 19 ottobre 2014, l’erede della conceria, Bernardo Bertoldo – nipote ed omonimo dell’ultimo proprietario – “avanzava una proposta di cessione gratuita di una porzione dell’area in cui sorgeva l’ex-conceria, con relativi fabbricati in disuso da decenni”.
Il consiglio comunale accettava tale proposta, subordinandola “alla preventiva verifica della situazione degli immobili ed alla corretta e completa esecuzione della bonifica del sito”.
La sistemazione del quale, indicato come “piazzale ex-conceria”, veniva inserita tra i Lavori Pubblici previsti nel Triennio 2016-2018 (per la precisione nell’Anno 2016) ed il 14 ottobre scorso venivano stanziate le somme necessarie per il “Lavori di riqualificazione e messa in sicurezza”.
Tre giorni più tardi, il 17 ottobre, con una determina del Responsabile dell’Ufficio Tecnico e tramite Affidamento Diretto, s’incaricava della progettazione l’architetto Adriano Martinetto di Favria. Il Progetto Preliminare (comprendente due stralci) veniva approvato dalla giunta il 22 novembre, lo stesso giorno in cui Comune e precedente proprietario firmavano il rogito davanti al notaio Morone.
Il secondo stralcio (quello più consistente) del Progetto Definitivo-esecutivo veniva approvato il 6 dicembre dalla giunta, che dava mandato al Responsabile del Servizio di “procedere all’affidamento dei lavori tramite procedura aperta” (ovvero ad asta alla quale tutti i soggetti interessati possono liberamente partecipare). Trascorsi i 18 giorni di pubblicazione all’Albo Pretorio previsti dalla legge (dal 6 al 24 dicembre), nel primo giorno lavorativo utile, ovvero il 27 dicembre, il citato Responsabile del Servizio affidava i lavori “in via provvisoria” alla ditta Martinetto Costruzioni s.r.l e tre giorni più tardi, venerdì 30 dicembre, confermava l’affidamento in via definitiva. Il ribasso offerto dall’impresa rispetto alla base d’asta è stato del 22,263%: “immediatamente al disotto della soglia di anomalia” come precisano gli atti.
Dubbi sulla bonifica
Acquisire l’area dell’ex-conceria era stato l’intento di tutte le amministrazioni succedutesi negli anni ma nessuna era riuscita a concretizzarla. Ce l’aveva fatta l’attuale sindaco Coppo al termine del primo mandato, nell’autunno 2014. L’operazione era stata salutata inizialmente come un successo ma, esaminando le clausole dell’accordo ed il successivo andamento della vicenda, i dubbi sono numerosi. A guadagnarci sono stati davvero i cittadini di Pont? Forse non è un caso che le trattative si fossero tanto trascinate nel tempo…
Se è vero l’assioma che – quando si tratta di affari e non di beneficenza – “nessuno fa niente per niente” perché un privato sceglie di cedere gratuitamente una sua proprietà all’ente pubblico? Probabilmente perché costituiva una palla al piede, della serie “La sistemazione sarebbe per me troppo onerosa: vedetevela voi!”. Nulla da eccepire se l’accordo conviene ad entrambe le parti. In questo caso, però, la porzione di proprietà che è stata ceduta è soltanto quella adiacente alla strada, dove sono collocati gli edifici fatiscenti dell’ex-conceria e dove va fatta la bonifica, mentre la zona sovrastante è diventata edificabile.
Sul piano ambientale è inaccettabile sacrificare un’altra Area Verde, sia pure non direttamente fruibile dai cittadini ma della quale tutti potevano godere con gli occhi. Sul piano strettamente economico, considerando le entrate prodotte dagli oneri di urbanizzazione, la convenienza avrebbe potuto esserci, a condizione che l’area fosse stata consegnata libera dai fabbricati fatiscenti e soprattutto bonificata: clausola peraltro presente nel documento votato dal consiglio comunale a fine 2014.
E’ stata eseguita la bonifica? E’ chiaro a tutti che finora non si è fatto nulla: nessuno ha mai notato una parvenza di movimento lì dentro ma, anche se i lavori (per un fenomeno miracoloso)fossero stati svolti nottetempo e nel silenzio più totale, come si potrebbe bonificare un sito industriale senza aver prima demolito gli edifici che vi sorgevano? Lo studio geologico commissionato dalla vecchia proprietà a fine 2015 appare rassicurante ma le analisi del terreno vanno fatte anche dopo la bonifica e non prima…
Sarà dunque il Comune a ripulire l’area a spese dei cittadini e come lo farà? Bonificare non vuol dire abbattere gli edifici ed i lucernari dei locali interrati, spianare il terreno e seppellire le sostanze inquinanti: stiamo parlando di una conceria! Quanto all’affidamento dei lavori “in economia” in una situazione simile appare quanto meno azzardato. Tra l’altro, secondo alcune interpretazioni delle norme vigenti, questo tipo di affidamento dovrebbe riguardare solo la Manutenzione e non le Demolizioni…
Discorso analogo va fatto per il ribasso concesso dall’impresa che eseguirà la seconda parte dei lavori: gli sconti fanno piacere sul momento ma, quando sono tanto consistenti, lasciano dubbi sulla qualità dell’esecuzione.