Prima di esporre alcune considerazioni riporto le dichiarazioni della sindaca di Torino Chiara Appendino “4 miliardi di investimento e 4 mila posti di lavoro. Sono alcuni numeri della gigafactory di Italvolt che aprirà nella ex Olivetti di Scarmagno, in provincia di Torino. Un nuovo insediamento che conferma l’attrattività del nostro territorio ma anche che gli investimenti sull’elettrico, sulla green economy, sulle nuove frontiere dell’automotive e sull’innovazione sono una realtà sempre più concreta, capace di far crescere una comunità che guarda al futuro”.
Condividiamo l’ottimismo di Chiara Appendino. La decisione di Italvolt di insediare a Scarmagno un impianto dedicato alla ricerca e alla produzione di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici che prevede un investimento miliardario e migliaia di posti di lavoro potrà rappresentare, se realizzato, l’opportunità per rianimare l’economia dell’Eporediese e dare prospettive ai giovani, ai disoccupati e alla nostra imprenditoria.
E’ un grande riconoscimento alle potenzialità del nostro territorio e alla tradizione industriale e tecnologica della nostra regione che hanno saputo attrarre un progetto di ricerca e produzione di tale importanza.
Con realismo sarà necessario porre attenzione al piano industriale e finanziario per comprendere la natura, la credibilità e le eventuali criticità del progetto.
Il nuovo insediamento permetterebbe una necessaria riqualificazione dell’area industriale di Scarmagno abbandonata e degradata; viste le dimensioni degli edifici prospettati e delle infrastrutture di servizio sarà necessario che i cittadini, le associazioni e gli enti pubblici verifichino la sostenibilità ambientale e sociale dell’investimento.
Se il progetto, come ci auguriamo, prenderà vita, sarà compito della comunità e della politica creare le sinergie e le condizioni per fare in modo che le ricadute di sviluppo economico e sociale siano indirizzate sul nostro territorio.
Riuscirà Ivrea a svolgere un ruolo propulsivo per coordinare i municipi dell’Eporediese?
Come sarà possibile far si che le imprese del nostro territorio vengano coinvolte nella realizzazione del nuovo impianto industriale?
La nostra città, da anni vittima di un declino demografico, come potrà investire sulla sua crescita e riuscire a soddisfare le esigenze abitative e di servizi di migliaia di persone che lavoreranno a Scarmagno?
Dopo la pandemia come sarà possibile avviare un processo di trasformazione digitale delle amministrazioni, e offrire strumenti affinchè le nostre imprese acquisiscano nuove competenze digitali? Quali strategie mettere in campo affinchè la nostra città diventi un adeguato centro di formazione professionale ed un efficiente nodo del futuro trasporto pubblico e privato dell’Eporediese? Il nuovo periodo che si aprirà superata l’epidemia e le sfide rappresentate dal nuovo insediamento di Italvolt impongono un impegno collettivo al fine di creare le migliori condizioni per il nostro futuro.