“Non mi stupirebbe di rivederlo in moto. Matteo è fatto così. Dopo l’incidente del fratello si è rimesso in sella, senza paura. Non ha perso la voglia di vivere e ha continuato a coltivare l’amore per le due ruote, una passione di famiglia”. A parlare, fuori dall’ospedale Cto, è Silvia, cugina di primo grado. “Matteo è uno spirito libero. Con numerose passioni: la montagna, il nuoto. A tre anni aveva già gli sci ai piedi. È un ragazzo vitale, che fa ciò che gli piace”.
Ora il pensiero va ai suoi genitori. “Per loro è un déja-vù – spiega – Giulio, il fratello di Matteo, era stato investito da un furgone 12 anni fa. Era in sella alla sua moto e aveva appena lasciato a casa la sua fidanzata”.
La cugina spera: “Ho fiducia nel vederlo riprendersi. Mi piacerebbe avere la stessa fiducia nella giustizia, ma ora prevale la rabbia. Non so cosa sia successo davvero ieri. La dinamica dell’incidente la conosce Matteo, la conosceva la sua ragazza che però non può più raccontarlo. E … quel delinquente che li ha travolti”.

Cto di Torino