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TORINO. Si finse 007 per truffare 1,5 mln, ma non può esser giudicato

TORINO. Si finse 007 per truffare 1,5 mln, ma non può esser giudicato
Si era spacciato per agente dei servizi segreti e, insieme a un complice, aveva carpito a un imprenditore un milione e mezzo di euro. La vicenda, che risale al 2013, si è chiusa oggi in tribunale a Torino: il falso 007 non è stato processato perché dei gravissimi problemi di salute lo hanno reso incapace di stare in giudizio, ma l'amico, Gerardo M., 61 anni, ispettore di polizia in pensione, è stato condannato a due anni, due mesi e venti giorni di carcere per truffa aggravata dal danno di grave entità. La parte lesa, industriale canavesano in difficoltà economiche, fu convinto a versare il denaro a più riprese in contanti: l'"agente segreto" diceva che serviva per sbloccare un grosso finanziamento con cui avrebbe investito nella fabbrica. Per essere più convincenti, gli imputati - secondo le accuse - organizzarono una sapiente messinscena: appuntamenti alle 6 del mattino in luoghi appartati, trench, bevute di whisky. Gerardo M. (difeso dagli avvocati Roberto De Sensi e Ludovica Gubetta) dovrà versare alla parte civile una provvisionale di 200 mila euro.
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