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Cronaca

Schianto della Freccia Tricolore. D'Agostino: "Ero lì, ho visto il pilota seduto a bordo strada, i genitori disperati, mi sono subito dato da fare"

Il drammatico racconto del consigliere metropolitano e soccorritore della Croce Verde. Intanto spunta la chat dei piloti: "in decollo ha fatto un bird strike bruttissimo, ha preso un sacco di uccelli"

Schianto della Freccia Tricolore. D'Agostino: "Ero lì, ho visto il pilota seduto a bordo strada, i genitori disperati, mi sono subito dato da fare"

"Ero lì per caso, è stato straziante".

Il consigliere comunale di Ciriè e metropolitano Davide D'Agostino ieri pomeriggio passava dalla Sp 16 ed è stato uno dei primi a trovarsi sul luogo dello schianto della Freccia Tricolore a San Francesco al Campo: "Stavo portando mio figlio a calcio. Abbiamo visto la pattuglia volare, poi il fumo nero in corrispondenza della pista. Ho subito capito che era successo qualcosa di grave e sono andato. Quando ho visto il pilota a bordo strada ho avuto conferma".

D'Agostino, che è un soccorritore del 118, ha subito cercato di rendersi utile: "Per quello che ho potuto ci siamo subito dati da fare io e un poliziotto che, come me era di passaggio".

La scena è stata straziante: "Il padre diceva "mia figlia è morta". Mi sono rifugiato nell'illusione che si stesse sbagliando. Ho sperato di ritrovarla sbalzata lontano, tra i rottami in fiamme. Ferita, ma viva".

E così è iniziata quella ricerca disperata: "La mamma piangeva accasciata in mezzo alla strada. Il pilota era seduto al margine. Non diceva una parola, ma a cenni mi ha fatto capire che stava bene".

D'Agostino non era solo: "Con me c'era un poliziotto, anche lui lì per caso. Tentava di tenere tutti lontano per timore di un'esplosione".

Una scena che D'Agostino, nonostante da anni corra sulle ambulanze, non potrà mai dimenticare: "Una delle immagini più eloquenti di quanto accaduto ieri è quella che dall'alto mostra il punto in cui l'aereo della pattuglia acrobatica ha toccato il suolo ed il punto in cui si è fermato, appena oltre la SP16, dove si trovava l'auto della famiglia travolta".

"Spesso la differenza tra la vita e la morte si misura in centimetri e secondi e per quanto ti sforzi di essere all'altezza di situazioni simili ogni volta è qualcosa di unico" commenta con amarezza.

IL CONSIGLIERE DAVIDE D'AGOSTINO

UN TERRIBILE INCIDENTE

Ecco la chat dei piloti
L'aereo "in decollo ha fatto un bird strike bruttissimo, ha preso un sacco di uccelli. Gli avevano dato per status che era 'più che moderate', sono decollati con tutti quegli uccelli lì, un disastro: ha impattato, ha preso dentro gli uccelli e ha crashato. Si è lanciato bassissimo".
Sono le testimonianze che emergono dalle chat di alcuni piloti in merito allo schianto del Freccia Tricolore nella zona dell'aeroporto di Caselle che ha portato alla morte di Laura Origliasso, una bambina di 5 anni.
Il riferimento dello 'status' riguarda la Bird Watch Condition, il monitoraggio sulle condizioni per la presenza di uccelli, che in genere sono associate ad una serie di azioni o procedure che hanno lo scopo di mitigare la probabilità di un bird strike.

CRONACA DEI FATTI

La giornata di festa da passare con lo sguardo incollato al cielo si trasforma in dramma. Un velivolo delle Frecce Tricolori si schianta al suolo, esplode e coinvolge una famiglia di passaggio in automobile. Una bimba di cinque anni perde la vita, mentre il fratello di dodici anni, insieme alla mamma e al papà, finiscono in ospedale.
Anche il pilota dell'aereo, che si è salvato attivando il dispositivo di espulsione dalla cabina un istante prima dell'impatto, viene ricoverato. Nessuno è in gravi condizioni. La tragedia poco prima delle 17 nei pressi dell'aeroporto di Torino-Caselle, da dove la pattuglia era appena decollata alla volta di Vercelli. Doveva partecipare a un air-show ed era attesa da non meno di quattromila spettatori. Domani, invece, sarebbe stata il piatto forte di una kermesse di due giorni organizzata dall'aeroclub di Torino per il centenario della fondazione dell'Aeronautica Militare. Un incidente che poteva essere doppio: sulla stessa pista si è sfiorata infatti una tragedia analoga quando un velivolo, durante l'atterraggio, si è conficcato con la punta al suolo: i due piloti sono però rimasti fortunatamente illesi.
Sul luogo dell'incidente è arrivata Gabriella Viglione, capo della procura di Ivrea, che già conduce le indagini sull'incidente ferroviario di Brandizzo dello scorso 30 agosto. L'aereo è caduto nel territorio del Comune di San Francesco al Campo, che si trova nella vastissima sfera di competenza degli uffici giudiziari eporediesi falcidiati dalla penuria di personale. Una prima ipotesi parla dell'urto dell'apparecchio con uno stormo di uccelli. Un 'bird stroke', come si dice in gergo. Il velivolo, chiamato Pony 4, stava sfrecciando con quattro compagni in una formazione a triangolo di cui occupava l'ultimo posto della 'coda' di sinistra. Il pilota alla cloche, il maggiore Oscar Del Do', avrebbe comunicato al caposquadra di avere un problema al motore e di doversi sganciare. L'apparecchio - si vede dai video subito circolati in rete - procede inizialmente in linea retta, poi all'improvviso diventa ingovernabile e perde quota.
E' una questione di frazioni di secondo. Subito prima che il muso punti verso il suolo il maggiore si lancia nel vuoto. Mentre il paracadute si apre, Pony 4 picchia per terra, esplode e continua a strisciare a folle velocità in una coltre di fumo e di fiamme. In quel momento sulla strada che costeggia il perimetro dell'aeroporto sta passando un'automobile con una famiglia diretta verso casa, a San Francesco al Campo.
"Ho sentito un grosso rumore", dirà in seguito il papà. Non è ancora chiaro se c'è stato un contatto con l'aereo. In ogni caso la vettura esce dalla carreggiata, si ribalta e si incendia. La bimba muore. Il fratellino dodicenne riporta ustioni di secondo grado su circa il 15% della superficie corporea. Lo portano all'ospedale infantile Regina Margherita, dove arriva cosciente. Non ha lesioni considerate 'importanti' dai medici ma in ogni caso lo sedano e lo ricoverano in rianimazione. La prognosi non viene sciolta.
Con lui c'è la mamma, che però viene trasferita al Cto: le sue ustioni (12-13%) sono concentrate sul braccio destro. Il padre, quarantanovenne, ha ustioni sul 4% del corpo in prevalenza sul palmo della mano sinistra; la prognosi per lui è di 20 giorni. Dal mondo della politica arrivano messaggi di dolore e di cordoglio. Fra i componenti del governo intervengono i ministri Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto, Paolo Zangrillo.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si dice "attonito". Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, parla di "tragedia sconcertante", mentre il Pd annulla tutti gli eventi in programma alla festa dell'Unità nel capoluogo piemontese in segno di lutto.
Voci critiche sono quelle di Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Prc, che definisce le Frecce Tricolori "uno spreco di soldi dannoso, diseducativo, e purtroppo anche pericoloso", e di Luana Zanella, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra per la quale le esibizioni della pattuglia "dovrebbero essere abolite".
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