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28 Dicembre 2025 - 21:24
Indagine Dda: milioni di euro per Hamas e Hezbollah viaggiavano sui tir umanitari
C’è una serie di file cancellati nei computer dell’organizzazione italiana che, secondo le indagini della Dda, ha inviato milioni di euro ad Hamas. Si tratta di possibili prove del sottobosco degli affiliati europei ai combattenti islamici, cancellate da oltre due anni ma che potrebbero essere ancora nelle mani di una persona, un loro “amico di fiducia”. Un elemento che fa presagire nuovi sviluppi nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e della Procura di Genova. Gli investigatori, anche grazie a un’attività sotto copertura che ha consentito di violare i server delle associazioni, hanno ricostruito il percorso del flusso di denaro destinato alle brigate di Al Qassam – e almeno in un caso anche a Hezbollah – che viaggiava talvolta sui camion umanitari.
Dalle intercettazioni contenute negli atti emerge che, per paura di essere scoperti e arrestati, alcuni degli indagati – Mohammed Hannoun e Abu Falastine (il cui vero nome era Ra’Ed Hussny Mousa Dawoud) – avevano deciso di cancellare tutto il materiale informatico presente sul pc della sede dell’associazione La Cupola, in via Venini a Milano, uno dei collettori di denaro che sarebbero serviti a finanziare le attività del Movimento di resistenza islamica. Lo scorso giugno Falastine diceva: «ho cancellato tutto… i vecchi file tutti cancellati… tutte le ricevute cancellate. Ovviamente ho tenuto una copia e l’ho messa in un hard disk e l’ho lasciata da un amico di fiducia».
Altri tre computer sono stati trovati durante una delle diciassette perquisizioni eseguite nelle ultime ore, nascosti nell’intercapedine di una parete di un appartamento di uno studente a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi. Anche questo materiale è ritenuto particolarmente rilevante e sarà analizzato nei prossimi giorni.
Al di là dei contenuti digitali, secondo l’accusa sono numerosi gli elementi che confermano l’adesione ad Hamas del gruppo attivo in Italia. «Toufan al Aqsa, 7 ottobre 2023, è stato l’inizio della liberazione. Noi adesso siamo sulla strada della liberazione…», diceva Abu Falastine, considerato dalla sicurezza interna di Hamas un punto di riferimento in Italia, che conservava anche un video dei tunnel sotto Gaza.
L’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese, con sede a Genova, guidata da Mohammad Hannoun, principale indagato, organizzava raccolte di denaro inviando non solo bonifici verso altre presunte charity. Spesso il denaro viaggiava in contanti sui camion insieme agli alimenti diretti a Gaza: somme che potevano arrivare a centinaia di migliaia di euro, passando per Il Cairo, Amman o Istanbul, sfruttando dipendenti dell’associazione, cash couriers e delegazioni filantropiche.
Una di queste iniziative, denominata “Convoglio per Gaza”, fu organizzata nel 2024 e presentata nella sala della Parrocchia di Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma, con testimonial Modestino Preziosi, maratoneta italiano. Banconote, quasi sempre dollari, che secondo gli inquirenti avrebbero invece finanziato i terroristi. A dimostrarlo sarebbe un’intercettazione in cui Suleiman Hijazi, stretto collaboratore di Hannoun, ammette che «per quanto riguarda i progetti la maggior parte dei soldi vanno (…) alla Muqawama (Hamas) (…), quasi tutto!».
Dalle conversazioni captate non emerge solo Hamas. Il 14 febbraio, in un’intercettazione, si evince che «Dawoud parla del trasferimento di una somma di denaro da Istanbul ad Amman in favore di Hezbollah», mentre in un’intercettazione del 2024 un interlocutore di Hannoun, dopo una consegna, «specifica di aver preparato 10 camion e menziona 3 o 4 borse piene di dollari, aggiungendo che ormai nessuno vuole più farina, essendocene in abbondanza». In un’altra conversazione emergono però anche le lamentele: «i 400mila dollari spesi per l’acquisto di alimentari per la carovana benefica saranno rubati, perché i camion vengono assaliti».
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