“L’ho vista morire tra le mie braccia, senza che io potessi far nulla per salvarla”.
Non si da pace Maurizio Gallo, 52 anni, meccanico Gtt a Torino. Non si da pace per non essere riuscito a sottrarre ad un destino crudele la propria compagna di vita, Simona Mihich, stroncata a soli 52 anni da un infarto.
Mercoledì scorso, intorno a mezzogiorno, nell’abitazione di via Mondo 11 in frazione la Pietra di Monteu da Po, si è consumata la tragedia.
“Eravamo in cucina – ricorda il marito -. Avevamo appena finito di fare colazione ed eravamo distesi sul divano. Simona aveva accusato un po’ di stanchezza e da lì a poco si sarebbe alzata per andare a riposare nel letto. Quando si è tirata su, è crollata a terra. Svenuta. Ho chiamato l’ambulanza e mentre attendevo l’arrivo dei soccorsi ho iniziato a praticarle il massaggio cardiaco. Ma niente, Simona non si svegliava. All’arrivo della medicalizzata, l’equipe del 118 ha tentato la rianimazione per circa 40 minuti. Ogni sforzo, purtroppo, è stato vano… Simona se n’era già andata…”.
Una morte impossibile da prevedere. “Prima d’ora mia moglie non aveva mai manifestato alcun malessere e proprio per questo ancora non riesco a farmene una ragione”, spiega Maurizio Gallo.
La scomparsa di Simona Mihich lascia un vuoto incolmabile in tutta la comunità montuese e nel chivassese. L’ha dimostrato la folla numerosa che venerdì pomeriggio si è presentata davanti al sagrato della Parrocchia per porgerle un ultimo saluto. Terminata la funzione, la salma è stata cremata presso il Tempio di Mappano. Originari di Torino, Simona Mihich e il marito Maurizio Gallo si erano trasferiti a Monteu 25 anni fa. Lei aveva lavorato a Chivasso presso lo studio del commercialista Massimo Striglia, quindi al Caf delle Acli fino ad un paio di anni fa, quando aveva deciso di lasciare il lavoro per dedicarsi all’unica figlia, Irma, 11 anni, studentessa di prima media e scout del gruppo di Cavagnolo.