Il fondo Mandarin Capital entra in Marval, azienda piemontese di nicchia del mercato automotive specializzata nella lavorazione meccanica di particolari. Il portafoglio clienti spazia da Fca a Lamborghini e Brembo e tra i vari prodotti realizza testate cilindri, scatole cambio e forcelle. L’operazione, secondo quanto apprende l’ANSA, sarà perfezionata a breve e prevede che il private equity fondato da Enrico Ricotta e Alberto Forchielli entri in possesso del 27% dell’azienda guidata da Nicola Marchiando a fronte di un investimento di circa 12 milioni.
Mandarin rileverà un 15% e poi salirà al 27% grazie ad un aumento di capitale riservato. L’accordo prevede l’impegno di Mandarin per almeno cinque anni (lock-up) con l’obiettivo di raddoppiare nell’arco di piano il fatturato grazie alla spinta della Cina, dov’è già presente con XiMai, controllata al 100%.
Sono previste inoltre joint-venture con fonderie a cui offrire il proprio know-how. Marval-XiMai fatturano insieme circa 60 milioni.
Marval ha iniziato ad operare nell’automotive dalla seconda metà del secolo scorso dopo aver prodotto per anni macchinari per pastifici nella provincia di Torino grazie al fondatore Spirito Marchiando.
Dagli anni ’70 la società sotto la direzione del figlio Piergiorgio si è specializzata nella lavorazione di prototipi destinati alla Fiat. Dagli anni ’90 poi con la terza generazione rappresentata dall’Ad Nicola Marchiando, Marval ha aumentato le capacità produttive.
Dal 2000 lo stabilimento è stato trasferito a Castellamonte e nel 2007 Marval ha costituito in compartecipazione una società in Cina, la Changsha Xi Mai Mechanical Construction, che svolge le stesse attività della casa madre. In pochi anni la controllata ha registrato una crescita sorprendente, arrivando a superare il fatturato della capogruppo. Lo scorso dicembre Marval è salita al 100% della Changsha Xi Mai.
Da parte sua, invece, Mandarin Capital è un fondo di private equity specializzato nel creare collegamenti tra aziende europee e partner cinesi. Opera con due fondi e conta di partire con un terzo fondo dalla metà del 2017. Il primo era decollato con una dotazione di 328 milioni, registrando rendimenti annui del 7% netto in 8 anni di investimenti. Il secondo, invece, ha chiuso la raccolta lo scorso dicembre, raggiungendo la soglia dei 200 milioni di euro. Di queste risorse ne risultano investite circa 90 milioni. Quattro le operazioni già realizzate dal veicolo, tra cui, la più recente, l’acquisizione del controllo dell’altoatesina Ladurner al fianco del colosso quotato a Shanghai, Zoomlion.