Il gruppo Exor ha sorpassato Eni dopo un decennio e, nell’ultimo anno della domiciliazione fiscale in Italia di Fiat, ha raggiunto la quota record di 306.000 dipendenti, toccata l’ultima volta nel lontano 1989/90, quando cadeva il Muro di Berlino. Sono gli aggiornamenti che il Centro Studi di Mediobanca ha apportato all’ormai tradizionale studio su ‘Le Principali Società Italiane’, che nel 2015 giungerà alla 50esima edizione, dopo aver passato in rassegna fino ad oggi oltre 116.000 bilanci aziendali.
Dal primo semestre di quest’anno Exor, che oggi controlla Cnh Industrial e Fca (Fiat-Chrysler Automobiles), è la prima società italiana per fatturato, con 58,1 miliardi di euro contro i 56,6 miliardi del Cane a Sei Zampe, penalizzato tra l’altro dal calo del greggio (il dato dell’intero 2013 dava invece ancora il gruppo petrolifero in vantaggio su Torino con 114,7 miliardi di ricavi contro 113,7 miliardi). Eni rimane in ogni caso campione di utili con 5,6 miliardi nel 2013, seguito da Enel (3,23 miliardi) e dalla stessa Exor (2,08 miliardi), prima fra le aziende private.
L’altro primato del gruppo torinese sta negli addetti, anche se rispetto a 24 anni fa la geografia è mutata: allora l’80% era attivo in Italia, oggi solo poco più del 26%: gli altri lavoratori sono all’estero.
In verità, rispetto al panorama di un tempo, tutto sta cambiando e i principali operatori oggi non producono più beni, ma energia e servizi. Dopo il Lingotto infatti ci sono le Poste, con 145.431 dipendenti, 9 miliardi di fatturato ed 1 miliardo di utile nel 2013. La società guidata da Francesco Caio è l’11esimo gruppo italiano, mentre le Ferrovie dello Stato sono 13esime con 7,59 miliardi e 838 milioni di utile. Seguono Luxottica (7,31 miliardi e 0,54 miliardi di utile) e Prysmian (7,27 miliardi e 149 milioni di utile), che sorpassa Pirelli (6,14 miliardi e 304 milioni di utile), di cui un tempo costituiva la divisione cavi.
Le Poste poi sono il terzo gruppo assicurativo italiano dietro a Generali e Unipol e l’ottava banca davanti a Mediobanca, con 44 miliardi di raccolta.
Altro gruppo emergente è la Supermarkets Italiani della famiglia Caprotti (Esselunga), che con ricavi per 6,73 miliardi è diventata 16esima, mentre nel 1996 era in 29esima posizione.
Il gruppo è primo nella distribuzione davanti ai colossi francesi Auchan-Sma (4,86 miliardi) e Carrefour (4,76 miliardi).
Non mancano i primati al contrario. Nella classifica delle perdite d’esercizio negli ultimi 2 anni la pecora nera è Telecom, con un rosso di 3,3 miliardi, in compagnia di Alitalia (-848,2 milioni), Finmeccanica (-806 milioni), Rcs (-728 milioni) e Fininvest (-713 milioni).