Per anni ha battagliato per vedere realizzato il sogno di far diventare Comune autonomo la sua Mappano. Ora però, Francesco Grassi ha un altro sogno nel cassetto: diventare il primo sindaco di Mappano.
E per farlo, in questi giorni sta definendo i componenti e completando il programma della lista civica “Mappano in Comune”, presentata venerdì sera nella sala “Lea Garofalo” al Cim di piazza don Amerano.
Come sfondo, sulla parete è stato apposto uno striscione: “Il sogno diventa realtà. Mappano in Comune” e accanto un fiocco azzurro a forma di cuore, di quelli che si usano quando nasce un bambino.
“Perché il bambino è nato”, ammette Grassi, 44 anni, sposato, tre figli, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Vivaldi-Murialdo” di via Casteldelfino a Torino.
E il pubblico delle grandi occasioni – più o meno con gli stessi numeri delle presentazioni di Valter Campioni e Roberto Tonini – ha voluto capire di che pasta fosse fatto Grassi e la sua lista, dove spicca Sergio Cretier, il “nonno” del gruppo, e tanti volti giovani ma anche tanti scudieri del Comitato per Mappano Comune di cui Grassi era presidente fino a poche settimane fa.
E Grassi non ha digerito gli ennesimi “colpi bassi” da parte dei sindaci di Borgaro e Leini: “Noi vogliamo andare ad elezioni e dare a Mappano un governo vero. Se gli altri hanno paura non è affar nostro. Mappano ha dimostrato di essere un territorio democratico che vuole l’autonomia. E tanto i ricorsi saranno tutti bocciati, di questo ne sono certo”.
Il leader di “Mappano in Comune” non vede di cattivo occhio la presenza di cinque candidati a sindaco: “Abbiamo provato la strada unitaria ma nessuno degli altri competitors ha deciso di fare un passo indietro, ed è anche giusto così. Però, in modo molto intelligente, ognuno di noi correrà senza fare colpi bassi agli avversari, in un clima di fair-play. Perché c’è in ballo un bene importante: Mappano”.
Grassi è pure conscio che governare Mappano non sarà una passeggiata: “Ci saranno tanti problemi, ma abbiamo voglia di affrontarli con il giusto spirito, con il dialogo e con la correttezza degli Enti terzi, come Borgaro, Caselle e Leini, che dovranno darci una mano soprattutto nei primi tempi. E dal canto nostro, cercheremo di salvaguardare l’equilibrio economico degli altri Comuni a fronte di una equa ripartizione delle risorse”.