Dalla polvere di cui ha dovuto cospargersi il capo per l’espulsione contro il Genoa agli altari per la rete che ha coronato la rincorsa bianconera ed inferto un colpo da ko al Napoli. Simone Zaza non ha mezze misure.
Dall’errore per il troppo impeto allo spunto per il gol più importante (finora) della stagione, con qualche pizzico di fortuna (la deviazione di Albiol sul tiro: “Mi sono tolto delle piccole soddisfazioni – dice l’attaccante lucano – e spero di togliermene delle altre, da qui a fine anno”.
Gioca poco ma segna molto: 15 presenze, 7 reti, in campionato 11 e 4. Per ora ‘bomber di scorta’, lui che cercava una maglia altrove e forse l’avrebbe ottenuta se Allegri non si fosse categoricamente opposto: “Non capisco perché dovrebbe andare via – aveva detto a inizio gennaio il tecnico bianconero – Zaza è un giocatore importante per noi, è giusto che rimanga”. Un mese dopo il cartellino rosso nel finale di Juve-Genoa che aveva lasciato i bianconeri in 10 contro un’avversaria non ancora domata.
“Ha commesso un’ingenuità e deve imparare ad usare di più il cervello – era stato il rimprovero pubblico di Allegri – deve crescere, ma deve rimanere tranquillo e sereno: quando si gioca in una grande squadra bisogna mantenere l’equilibrio”. Lezione imparata: con il Napoli ha sfoderato la stessa grinta, tenendo a freno gli eccessi. “Volevo dare una mano ai miei compagni, ero fresco ed è andata bene. Spero che il mio gol a fine stagione diventi il più importante della mia carriera”.
Zaza ha già centrato il bersaglio anche in Champions, firmando il secondo gol contro il Siviglia, 7 minuti dopo avere sostituito Morata e a 3′ dal fishcio finale, e guarda agli ottavi con ottimismo: “Il Bayern è un’avversaria molto difficile, ma abbiamo il dovere di provarci. Il tratto distintivo di questa Juve è la voglia di non mollare mai e di crederci sempre”. la forza di Zaza è quella di saperlo fare in pochi minuti.