Forse è il caso di soffermarci una volta di più sull’abusato termine “partecipazione” perché c’è il plausibile rischio che proprio il reiterato utilizzo improprio e la mancata concretizzazione del concetto, l’abbiano reso sempre meno comprensibile. Certo le nefandezze quotidiane dei governi centrali, di qualsiasi indirizzo essi siano stati, cui purtroppo assistiamo spesso inermi da decenni, ci ha talmente disgustati che allontanarsi da tutto ciò che ha sentore di “sociale” e di “partecipato” è stata per molti quasi una reazione automatica.
Ma questa scelta, cui sono stato anch’io spesso tentato, a livello nazionale come in quello locale, ha fatto le fortune di tutti quelli che hanno anteposto al bene della Comunità una serie, una vera e propria rete, intricatissima di interessi volti essenzialmente a creare e mantenere nel tempo le condizioni per detenere saldamente il potere. Va da sé che attorno a questi giochi politici si è andata sempre più irrobustendo una cerchia di opportunisti che hanno sfruttato la situazione per addivenire anche a personalissimi e lauti ritorni economici. Già questa prima constatazione ci dovrebbe fare intendere che comunque chi è assente, chi non “partecipa”, ha sempre torto. Rinunciando, per una volta, a citazioni che potrebbero andare da noti cantanti-cabarettisti nostrani a famosi filosofi-sociologi francesi dei primi anni dell’800, è il caso di ribadire, rivolgendomi anche ai più schifati dall’andazzo nazionale e locale, che solo una attiva e vivace “partecipazione” dei Cittadini, nelle varie forme di espressione consentita, è elemento generatore e garantista della democrazia “praticata” e non solo “magnificata”.
Quale rappresentante della LISTA DEI CITTADINI lo affermo con un certo ovvio interesse di parte, ma sono fermamente convinto che solo una partecipazione organizzata può costituire un efficace deterrente ed antidoto contro l’ingerenza invadente dello Stato come di una Amministrazione locale. Per fare un esempio che prende in considerazione l’attualissimo fenomeno dell’immigrazione, solo una coesa “partecipazione” può favorire maggiore chiarezza nell’individuazione delle svariate sfaccettature del fenomeno stesso, per limitare e contrastare quelle spinte di sfruttamento individualistiche che paiono governare l’intero processo dei migranti. La “partecipazione” potrà apportare un contributo determinante nelle decisioni che dovranno essere assunte a breve. Non mi riferisco solamente a quelle Elezioni Politiche che nel 2018 potrebbero tornare a dare finalmente all’Italia un Presidente del Consiglio votato dagli Italiani e non “nominato” dai partiti. E neppure mi limito a quelle Elezioni Amministrative che, sempre nel 2018, con o senza Election Day, riguarderanno anche Ivrea. E’ necessario prendere posizione per fronteggiare un sistema Istituzionale ormai vecchio e superato, quello dei numerosissimi Piccoli Comuni, quello dei Territori privi di influenza nei confronti delle Istituzioni sovracomunali come la Città Metropolitana o la Regione, per argomentare anche su temi di grande rilevanza come la costruzione di un Nuovo Ospedale di area, senza cadere in antichi retaggi della politica, quella del gioco delle tre carte ora esclusiva di PD, F.I e M5S. La “partecipazione” dei Cittadini sarà determinante ed indispensabile. La LISTA DEI CITTADINI è già al lavoro in più direzioni. Anzitutto condivide l’analisi effettuata da altri interlocutori locali che hanno eloquentemente dimostrato come l’indice di invecchiamento della popolazione locale sia tra i più alti in Italia, come la caduta degli occupati in attività manifatturiere sia tra i più alti nella Regione Piemonte, come i giovani stiano sempre più abbandonando la nostra area.
Condivide, “partecipa” conseguentemente, l’esigenza di dare vita ad una Autorità Amministrativa di livello Comprensoriale per sviluppare progetti e sostenerli con l’accesso diretto ai finanziamenti Europei. Se si pensa di arrivare a questi risultati con quell’asmatica “Unione dell’Eporediese”, composta da cinque Comuni, che ha impiegato undici anni per non essere ancora oggi operativa, temo che non si andrà molto lontano chissà per quanti anni ancora. La LISTA DEI CITTADINI è anche al lavoro per addivenire, con una larga “partecipazione” ad una proposta elettorale amministrativa che possa offrire una valida alternativa all’elettore che voglia prendere le distanze da quella forza politica che ha tante responsabilità sul malgoverno di decenni che ha innegabilmente contribuito ad amplificare i caratteri di una crisi economica già di evidenza nazionale. Rispetto a questa missione non potremo certo essere soli. Per rendere concreta una proposta che costituirebbe certamente una grande novità, occorre una “partecipazione”, aperta a tutti coloro che non si riconoscono nella politica praticata dal PD. Ma non vogliamo certo cadere nella rudimentale trappola che verrà certamente posta da chi ha tutto l’interesse a trasformare la disputa nel consueto scontro tra un centro-sinistra e un centro-destra che, almeno per quanto ci riguarda, consideriamo obsoleta, improduttiva, dannosa. Anzi, auspichiamo uno schieramento allargato al punto che si possa perdere di vista ogni tipo di possibile colorazione politica tradizionale. Contiamo sulle persone e su un programma di azioni concrete ed efficaci. Per questo, se da una parte proseguono proficui confronti tra più forze civiche, non perdo l’occasione per ribadire una volta di più il mio invito alla “partecipazione” anche ai rappresentanti locali del Movimento5Stelle. Mi ispira in questa direzione un articolo comparso su “La Stampa” di Giovedi 5 Ottobre nel quale il Sindaco di Torino, Chiara Appendino si lamenta e imputa al governo perpetuatosi per trent’anni in Città, il disequilibrio strutturale ereditato in bilancio. Non è forse la stessa situazione che si registra anche nella Città di Ivrea?. Il M5S vuole prendersi in carico tutta la responsabilità di favorire la prosecuzione di questo “regime” ancora per altri anni in Ivrea? Suppongo ci sia ancora tempo per parlarne e riflettere. Credo che per dare un bello strappo a quel modo di far politica che ha determinato una rete fitta di piccoli e grandi interessi e che in tanti detestiamo, occorre unire tutte le forze disponibili, senza personalismi, senza egoismi, senza erigere inutili muri. Pensiamo insieme a risanare quelle storiche della Città, abbandonate da decenni all’incuria!