Si incontreranno di nuovo e lo faranno entro la fine del mese. Anche perchè di cose da discutere ce ne sono tante – e non c’è poi così tanto tempo da perdere – in vista delle elezioni comunali in programma nella primavera del prossimo anno.
Per intanto, la scorsa settimana, ad una riunione del direttivo, il neo eletto segretario cittadino del Partito Democratico Luca Spitale, dopo un rapido giro di consultazioni, ha nominato la segreteria ed è tutta “sua”, senza il benchè minimo spazio per le minoranza interne
“Una segreteria operativa” ci ha tenuto a sottolineare a gran voce replicando a chi avrebbe voluto una spartizione delle seggiole, vecchio stile, tra renziani e orlandiani.. Morale? Al suo fianco ci saranno Paolo Bertolino, Paolo Cominetto, Donata Beltrame e Fabrizio Dulla, con Carlo Ampollini tesoriere.
Toh guarda, mancherebbe ancora un “presidente”, e, almeno per il momento, continuerà a mancare.
“Sinceramente – ci dice Spitale – l’altra sera sono rimasto piacevolmente colpito dal buon ambiente. E’ stato un direttivo garbato. Entro fine mese cominceremo a trattare questioni più importanti…”.
In verità qualche mugugno c’è stato, soprattutto e in particolar modo rispetto a quella segreteria di tipo operativo che è sembrato più che un modello organizzativo, una scusa per tagliare fuori gli sconfitti al congresso.
“Sì. Forse è vero – conferma Spitale – Qualche fuoco d’artificio c’è stato ma solo nei primi 15 minuti. Poi si è lavorato bene e il confronto è stato pacato nei toni fino alla fine anche perchè io, di carattere, non sono né belligerante né fazioso e qualcuno lo ha capito… La tendenza, ormai in tutta Italia, è di costruire segreterie operative lasciando al direttivo la parte politica…”.
Può essere, anche se in verità un po’ tutti pensavano che almeno la presidenza sarebbe andata ad Augusto Vino, come si faceva una volta a tutela delle minoranze. “Io dopo il congresso – parla senza tema di smentita Spitale – Mi aspettavo che qualcuno desse la sua disponibilità, ma nessuno si è fatto avanti. In ogni caso, prossimamente nomineremo anche il presidente…”.
Pacato nei toni anche Augusto Vino. “Ci sono molte persone nuove – ci dice – Si deve anche un po’ prendere il ritmo e la politica ha i suoi tempi…”.
Che saranno quel che saranno ma con le politiche e le amministrative alle porte, bisognerà giocoforza accorciarli…
“La campagna elettorale si aprirà ad aprile.. – prova a tracciare uno scenario Vino – A giugno si voterà a Ivrea e a Orbassano e non ci saranno grossi condizionamenti esterni. Saremo quindi liberi di ragionare e fare delle scelte…”.
Come prima cosa le primarie che Spitale prevede prima o dopo Natale. “Sì, prima di carnevale e dell’alzata degli Abbà – aggiunge Vino – Tanti nomi, tante ipotesi, ma non ci sarà nessuno in verità, perchè le persone danno gambe ad un progetto politico e ad una coalizione. Prima dei nomi ci va tutto il resto…”
Anche perchè vogliamo proprio vederli quelli del Pd suonare al cicalino di chicchesia chiedendo la disponibilità a candidarsi. “Scusa, sei la persona giusta per noi, ma devi prima vedertela con Ballurio…!”. Difficile da pensare, impossibile da vedere…
“Sì, ma c’è anche altro da decidere. – commenta Vino – C’è il programma. Capire dove investire. Se nella piscina o nel palazzo Giusiana, nella biblioteca o nell’asilo nido, nel castello o da nessuna parte. Cosa fare prima e cosa fare dopo per portarne a casa almeno una… E un tema grosso e non di poco conto. Ci sono posizione diverse e ci si deve mettere d’accordo per quando si parte. Poi è vero che i programmi si fanno per essere cambiati…”.
Tutto questo almeno fino a sabato, poi vai a sapere che cos’è successo nel fine settimana, fatto sta ed è che lunedì a Torino e nel circondario, circolava solo più il nome di Maurizio Perinetti, candidato degli orlandiani da contrapporre alla renziana Elisabetta Ballurio. “Non lo so ancora – mette le mani avanti il diretto interessato – Mi sono preso qualche giorno di tempo per pensarci”.
Insomma, è giunto il tempo delle primarie e che vinca il migliore…