Le iscrizioni superano i posti disponibili. Succede al liceo scientifico “Gramsci” dove cresce la protesta.
<<Contestiamo – denuncia Marialuisa Rossetti – i criteri di ammissione ma soprattutto il fatto che i ragazzi non ammessi all’orientamento Sportivo siano stati esclusi da tutti gli altri indirizzi pur avendo espresso delle seconde scelte nell’ambito dello stesso Istituto. Mio figlio, per esempio, aveva indicato come seconda scelta Scienze Applicate e non è stato ammesso anche qui. Vuole fare lo Scientifico e non ha più questa possibilità. Non solo, gli viene anche chiesto di scegliere un’altra scuola. Purtroppo gli altri Istituti della città sono già al completo>> .
Giovedì mattina lei, insieme ad altri genitori, per protesta, hanno appeso al cancello dell’Istituto Gramsci uno striscione con su scritto: <<I nostri ragazzi non sono numeri. Rivendichiamo il diritto allo studio e libertà di scelta>>.
I numeri danno loro ragione. E infatti, per l’anno scolastico 2018/2019, dei 77 ragazzi che hanno presentato la preiscrizione alla sezione con indirizzo Sportivo, ne sono stati ammessi solo 28.
Per i restanti 49 le porte sono chiuse e restano in “panchina”.
I genitori si domandano: <<Perchè per tutti gli altri indirizzi del Gramsci non erano previste graduatorie? Come mai lo scorso anno sono state fatte due sezioni per quello ‘Sportivo’ e il prossimo anno sarà solo una? Non lo capiamo proprio perchè il numero degli iscritti è superiore solo di tre studenti rispetto a quelli dello scorso anno (oggi sono 323 ndr)>>.
<<Non sappiamo con chi interfacciarci. L’unico che ci ha ascoltato è stato il sindaco>> tuona Nella Franco.
<<Non capiamo i parametri utilizzati perchè all’atto dell’iscrizione online la residenza era stata messa all’ultimo posto. Gli esclusi sono tutti studenti eporediesi…>> aggiunge Barbara Masseroni.
Dal Gramsci replicano che i criteri di ingresso erano chiari. <<Ho applicato il regolamento e non ho ceduto a raccomandazioni o pressioni>> puntualizza la dirigente Daniela Vaio, che contrattacca: <<I genitori devono rivolgersi alla Città Metropolitana e non certo a me. Li capisco, ma non posso farci nulla. E’ l’ex Provincia che dovrebbe trovare gli spazi. Negli ultimi cinque anni siamo passati da 43 a 50 classi e per il prossimo anno scolastico le prime saranno addirittura dieci. Non posso certo organizzare classi da 32 alunni mettendo i banchi a castello. E per quanto riguarda l’accusa sui criteri utilizzati, tutti sanno che a parità di merito prevale chi pratica attività sportive a livello agonistico>>.