Per il momento sono in cinque. Sono Augusto Vino, Dimitri Buracco Ghion, Davide Biava, Enrico Daly e Erna Maria Restivo. Hanno aperto un blog su internet (circolobrat.it) e hanno cominciato a scrivere. Un articolo a testa sul disagio sociale, sulla cultura, sul carcere, sui profughi e sulla democrazia.
Insomma l’intento è chiaro: fare e parlare di politica a 360 gradi, anche in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. Parlarne sulla rete, ma anche con incontri e dibattiti. E ce n’è già stato uno, il 19 giugno scorso, allo Zac, dall’inequivocabile titolo “Il civismo che rigenera la politica”.
Ospite d’onore, quel Valentino Castellani, che fu sindaco di Torino, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, nel periodo di transizione tra tangentopoli e l’inizio della seconda Repubblica. Primo tentativo vero in Italia di mettere insieme post-comunisti e post-democristiani, laici e cattolici. L’Ulivo insomma…
“Azzardo una mia pre-visione – è partito lancia in resta Roberto Gallina su Facebook – gli esponenti del Circolo Brat presenteranno una lista, ovviamente civica, che sosterrà il qualsivoglia candidato sindaco del PD alle prossime amministrative. Così, in caso di vittoria, non cambierà nulla, ma un po’ di elettori penseranno di aver sostenuto il cambiamento dall’interno. Dimenticando che quelle stesse persone, da 5 o 10 anni almeno, non hanno mai espresso in Consiglio Comunale un voto contrario a quello di partito. Chi è d’accordo alzi la mano. Poi vedremo se ci abbiamo preso...”.
Gallina la butta lì, ma stando a quel che dice Giuseppe Vino, uno dei fondatori, di costruire una lista proprio non se ne parla..
Di sicuro però si tratta di un tentativo per portare dentro al Pd ciò che nel Pd ancora non c’è. O, se si preferisce, per fare proselitismo in vista delle primarie per il candidato a sindaco, ingolfati nella ormai classica contrapposizione tra i renziani e tutto il resto del creato.
Perchè è certo che le primarie ci saranno, non foss’altro che non a tutti sta bene la ormai data per consolidata candidatura di Elisabetta Ballurio.
A’ la guerre, comme à al guerre. E’ la guerra, insomma. Un po’ come è già successo a Chivasso e in tanti altri comuni della cintura torinese. Si comincia così. Tracciando il perimetro della competizione e non dimenticando che ci vorranno non meno di due candidati del Pd, o un candidato del Pd e un altro candidato con in dote almeno una lista.
Un’unione di liste civiche
Detto questo, c’è da aggiungere, che in città i movimenti, ci sono a sinistra, con “Articolo Uno” e “Rifondazione Comunista”, ci sono nel centrodestra “ringaluzzito” dai recenti sprint elettorali, ma ci sono anche tra i tanti che in passato han guardato e ancora guardano alle liste civiche. Due su tutti, Alberto Tognoli e Francesco Comotto.
Da mesi è in corso il tentativo di costruire un’unica coalizione, nella convinzione che al prossimo giro il Pd non riuscirà a vincere al primo turno e che con il ballottaggio tutto sia veramente possibile.
Si aggiunge l’incognita cinquestelle, nella città che ha visto crescere i Casaleggio e che ha dato ai Casaleggio fors’anche l’idea, di sicuro una parte dei contenuti del Movimento.
Insomma, ci siamo. Finita l’estate sarà il tempo delle grandi meditazioni, dei posizionamenti e dei riposizionamenti.
Il pensiero di Gilardini
Tra i tanti che pensano c’è pure l’azzurro Tommaso Gilardini.
E son pensieri da non crederci
“Penso che alle attuali minoranze spetti il compito e il dovere di fornire un’alternativa credibile al governo del Partito Democratico. Dovremmo metterci tutti la mano sulla coscienza e lavorare per una proposta unitaria, tenendo lontani i personalismi. I cittdini se lo aspettano. Un’alternativa seria, larga e plurale. Non dobbiamo fare gli errori del passato. Le differenze, sempre che ci siano, sono piccole. Alberto Tognoli che è un po’ la memoria storica di questa città e che nel suo percorso politico ha esplorato cose nuove potrebbe e dovrebbe tracciarne il percorso….”.
Una frecciatina anche al Circolo Brat e al Pd. “Pensano di poter gestire l’ultimo anno in commedia, ma non passerà. La gente non è scema… Non lo è più…”.