Uno dei messaggi più forti lanciati dal Vinitaly (Verona dal 22 al 25 marzo 2015 ) prima della sua inaugurazione è quella riguardante la forte presenza dei vini biologici e vegani. Chi ama il vino, dicono i produttori di questi vini, troverà sempre più spesso in negozi, ristoranti, cantine ed enoteche dei vini particolarmente curati dal punto di vista della qualità e della provenienza degli ingredienti. In Italia cresce la produzione di vini provenienti da agricoltura biologica, biodinamica e si aprono nuove possibilità per i vini adatti a vegetariani e vegani. Confesso che mi sono recato al Vinitaly con una grande curiosità di “conoscere” questi vini vegani, ma, prima di descrivere le mie impressioni su questo “nuovo” vino, voglio fare un precisazione su cosa si intende per biologico e biodinamico.
Dopo anni di dibattiti e rinvii finalmente in data 8 marzo 2012 è stato approvato il regolamento UE che disciplina la produzione del vino biologico e la possibilità di mettere il logo europeo in etichetta, come avviene per gli atri prodotti alimentari biologici. L’agricoltura biologica agisce non per combattere i “nemici “ della vite, bensì per contenerli ricreando gli equilibri, per riattivare la vita del suolo rafforzando la resistenza naturale delle piante e sostenere i cicli naturali. Non si deve pertanto ricorrere all’utilizzo di concimi chimici, né a pesticidi sintetici ma tutt’al più solo zolfo e il rame strettamente necessari per una corretta conservazione della vite.
Anche la viticoltura biodinamica persegue gli stessi obbiettivi, ma si basa su una pratica ancor più globale che si ritiene, possa far esprimere al meglio le nostre piante. Grazie ad un occhio attento alle influenze astrologiche sulle piante e sul terreno si lavora per rimettere questi nella giusta inter-connessione. In vigna, a partire dall’uso limitato dei trattori, a pratiche di semina di sovesci, bandita la chimica dei fitofarmaci si lavora per ristabilire le giuste connessioni fra cielo e il terreno.
E i vini “vegani”? Sinceramente ho trovato che ci sia ancora un po’ di confusione in questa definizione, in attesa di un opportuno disciplinare. Sostanzialmente sono vini biologici che non contengo nessun ingrediente di origine animale. Nella fase di vinificazione convenzionale si possono, infatti, utilizzare sostanze di origine animale come le proteine del latte (caseinati) e dell’uovo (ovoalbumina), usate nella chiarificazione dei vini. Ecco la necessità di controlli accurati e regole chiare in tutte le fasi della produzione in cantina sino all’imbottigliamento e per questo, per riconoscere e certificare i vini vegan, è nato ora il marchio “Qualità Vegetariana Vegan”.