Cari fratelli (vabbè…), questa settimana il tema non sarà tanto un luogo,
quanto i problemi di attualità ad esso correlati.
Sto parlando del Rione posto nella destra orografica della Dora Baltea,
chiamato storicamente della Croazia.
Il perché di tale denominazione è discusso. C’è chi ritiene che prenda origine
dalla presenza storica di alcuni Croati, altri invece la mettono in connessione
ai corvi, simbolo della squadra di aranceri rionali. Altri ancora mettono
insieme le due cose, ovvero associano il nome di Croazia al verso onomatopeico
di quegli uccellacci neri.
Fatto sta che in tempi di Covid vacanziero, la Croazia è diventato uno dei
paesi più preoccupanti, in Europa, per la concentrazione di infetti, e
conseguentemente motivo di quarantena, in caso di ritorno da tale nazione.
Ora, essendo la Giunta Eporediese sempre sul pezzo, ovvia è stata la domanda:
devono essere posti in quarantena anche coloro che attraversino il Ponte Nuovo,
o Vecchio, in direzione Stazione Ferroviaria? Il dibattito è aperto.
Il primo intervento è stato di tale Gigno Vinia, che ha espresso la proposta di
sostituire la quarantena con una prova di capacità gastronomica nella
preparazione della Tofeja.
E’ stato piacevole ascoltare le risate argentine di un altro personaggio,
Anna Malo, che ha contestato, con un selfie davanti al Municipio, l’abbandono
eporediese da parte del popolo balcanico, invocando il ritorno degli Ustascia.
Parzialmente allineata con la proposta del Gigno è stata Georgia Popolo, che ha
ritenuto di sostituire la Tofeja, e in generale la cucina, con la capacità di
creare un Presepe.
Da fuori città è arrivato soccorso da un certo Leonte, che ha proposto di
sostituire la quarantena con un bonus economico, aperto a tutti.
L’Assessore Balzola si è dissociato, ma non sappiamo da cosa.