Mc 10, 2-16 Gli sposi discepoli di Cristo
Ci sono delle parole che come macigni sembrano rotolarci addosso dall’alto quali segni dell’ira di Dio. Una di queste è l’indissolubilità legata al matrimonio cristiano.
In realtà essa esprime la volontà dei coniugi di diventare “una carne sola” e dice come sia necessario un rapporto stabile, fedele, durevole, perchè l’amore possa manifestarsi adeguatamente e svilupparsi in tutte le sue potenzialità.
Questo peraltro è il disegno originario di Dio, che ci viene incontro e fa alleanza con ognuno di noi siglandola con la propria vita.
Il matrimonio cristiano non è un’invenzione della Chiesa. Piuttosto ci fa scoprire quello che c’è in noi, quello che desideriamo da sempre, cioè l’amore vero.
Negare che siamo fatti per la fedeltà, è relegarci nella frammentazione, nella precarietà senza fine, nel mito che ogni volta si possa ricominciare da capo…
Così si rischia di non trovare senso nella vita.
Invece l’amore fedele, indissolubile, dice che siamo capaci di eternità. Dice che in noi ci sono tesori da far fruttare, virtù da praticare, carismi per fare bella l’avventura della vita.
Non è per niente facile vivere di ideali, perchè abbiamo il cuore indurito dall’egoismo e dalle passioni disortinate.
Così ci sembra naturale cercare prima la felicità dell’amore.
La via dell’amore è sempre un gran rischio. E allora cresce in noi, una irriducibile indisponibilità interiore a farci dono completo all’altro. Ma vivere il vangelo è proprio questo!
Se non mi dono a te, in modo definitivo, e tu non sei disposto ad accogliermi per sempre, quale mondo costruiamo per i nostri figli?
pace e bene