Un corteo diretto al Cippo dei Caduti Partigiani per ricordare l’eccidio di partigiani dell’8 dicembre del ’43. Così la sezione ANPI di Forno e l’Amministrazione comunale hanno commemorato il settantaduesimo anniversario della battaglia del Monte Soglio.
La manifestazione è iniziata la mattina di martedì. Nella piazza del municipio, Piazza Vittorio Veneto, è stato offerto un ommaggio floreale alle lapidi commemorative durante un corteo che si è convogliato al Cippo dei Caduti Partigiani, con laccompagnamento musicale della Filarmonica Fornese.
E’ qui che si sono tenute diverse orazioni. Ad introdurre il sindaco è stato Stefano Bona, vice coordinatore dell’ANPI di zona. Con una significativa metafora delle montagne, che oggi dividono ma che un tempo erano un elemento di unione, Bona ha dato il benvenuto alle delegazioni amministrative del Canavese e delle Valli di Lanzo, presenti insieme alla commemorazione.
La parola è stata passata al sindaco di Forno, Giuseppe Boggia. “Gli eccidi del ’43 segnarono in modo indelebile la nostra storia“, ha affermato il sindaco Boggia prima di ricordare tutti i nomi dei 25 partigiani uccisi durante quell’inverno di guerra.
Ha seguito l’intervento dei ragazzi delle scuole dell’Istituto Comprensivo di Forno. Dopo aver recitato una poesia di Quasimodo, che attraverso la sua poesia raccontò l’esperienza traumatica della guerra, sono stati ripercorsi alcuni momenti storici accaduti proprio intorno a quel territorio.
A chiudere la manifestazione è stato il dr Nino Boeti, vice presidente del Consiglio Regionale del Piemonte. Boeti ha ricordato l’importanza della partecipazione femminile nella guerra di resistenza e poi ha affermato: “Durante l’anno del 70° anniversario della Liberazione, è importante ricordare che quello che è successo può succedere ancora“. Nel descrivere il Novecento come un secolo “che siamo contenti di aver archiviato“, il vice presidente ha fatto riferimento non solo alle grandi e conosciute guerre mondiali, ma anche alle violenze meno note. Il ricordo è dunque librato sul massacro di Srebrenica dell’11 luglio 1995, in cui persero la vita 10.00 musulmani bosniaci, e sugli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre come